giovedì 31 gennaio 2008

E ora?

"Ormai se ne sono andati tutti... dobbiamo proprio continuare a giocare?"
"Se uno di noi due vince, si decide una via unica per tutti..."
"Ma se tu perdessi, cambieresti idea?"
"Nemmeno per sogno!"
"Quindi vuoi continuare..."
"Non lo so, forse hai ragione tu, stiamo sprecando il nostro tempo..."
"Come facciamo a dirlo agli altri?"
"Diciamo loro che il tempo è scaduto e che non c'è stato un vincitore"
"Come è ora il punteggio?
"16499 pari"
"Ottimo. Smettiamo"

Crozzo, praticamente invisibile, addestrato nei canili del KGB, aveva riferito tutta la conversazione ai due vecchi.
"Bastardi, si sono messi d'accordo"
"Io speravo vincesse Myr"
"Io speravo perdesse"
"Mai una volta che la pensiamo nello stesso modo..."
"Rassegnati, è ormai tardi per cambiare!"
"Mai dire mai"
"Vivi e lascia morire"
"La morte può attendere"
"Fanculo James Bond"
"Fanculo chi?"
"Fanculo"

Crozzo, allevato nei canili del KGB, seguendo la regola che è sempre meglio tenere un piede in due scarpe, aveva registrato la conversazione anche per Kate.
"Mobbing, Mirano alla delegittimazione dei due vecchi e alla loro estromissione dai processi decisionali riguardanti questa storia. La depressione è dietro l'angolo. presto potremo dire loro addio" pensò Kate, ritenendosi inconsciamente indispensabile.
"Temo di sì" pensò Crozzo riavvolgendo il nastro mentre sgranocchiava il compenso, un amaretto di Voltaggio.

The show must go in

"A chi tocca battere?"
"E' lo stesso"
"Batti tu, allora"
"Ok"
"Chi arbitra?"
"A ragion di logica dovrebbe essere il Fondatore"
"Ma non c'è"
"E' lo stesso"
"Quanto stiamo adesso?"
"16496 a 16492"
"Per chi?"
"E' lo stesso"
"Tic"
"Tac"
"Ah, a proposito, l'ho poi trovato, il Burberrys. L'avevo dimenticato in Camberwell Green."
"Fanculo"
"Ah, allora non è lo stesso, eh?"
"Fanculo. 16496 a 16493".

Lo scontro finale

"Avete un tavolo da ping pong?"
"Cosa c'entra adesso un tavolo da ping pong?"
"Di solito nelle vecchie ville di campagna da qualche parte c'è sempre un tavolo da ping pong"
"Potrebbe essercene uno, smontato, in fondo al garage, ma è parecchio che non c'entriamo, sa, non guidando più... Sì, sì, mi pare di ricordare, dietro la vecchia Anglia grigio militare... proviamo ad andare a vedere..."

Myr non avrebbe voluto ridurre tutto ad uno scontro simbolico ma non c'era altra strada da percorrere. Lo scontro ideologico poteva mietere troppe vittime, soprattutto tra i lettori che ci avrebbero capito sempre meno. Era da solo, e il gioco doveva essere individuale. Lo spazio era limitato e non si poteva certo giocare a tennis, il biliardo non c'era e quindi... non rimaneva che il ping pong. La sua forma non era certo straordinaria ma il suo servizio tagliato era ancora velenoso. Quello era il terreno su cui avrebbe potuto battere Klaus, pardon... il Rifondatore.

Il tavolo c'era, venne montato. La rete anche, vennero stretti i morsetti. La pallina? Quella no, non c'era. Ecco! Ora bisognava concordare, raggiungere un compromesso. Bisognava trovare una cosa che potesse sostituire la pallina e diventare la pallina, sia ontologicamente che epistemologicamente. La Nuova Pallina, frutto del pensiero astratto, non avrebbe potuto essere di celluloide, frutto ovviamente del pensiero concreto. C'era di nuovo il rischio di stallo. Senza una soluzione geniale lo scontro sul tavolo di ping pong sarebbe stato inutile.
"Si potrebbe giocare senza palla"
"Sì, visto che siamo onesti!"
"Ma, come disse Socrate, la moglie (sua) non solo deve essere onesta, lo deve anche sembrare"
"C'è una soluzione. Noi giochiamo onestamente, poi degli altri ce ne fottiamo...."
"D'accordo!"

Cominciarono a giocare. Solo loro due sapevano chi aveva vinto un punto o chi lo aveva perso.

"Chi vince?" chiese Carne uscendo dal cesso.
"Il Rifondatore"
"Come sono?"
"16422 a 16180"
"A quanto vanno?"
"Non lo hanno detto"

Bisognerebbe fare delle scelte

Come si è visto negli ultimi post, l'analisi dell'opposizione realismo-antirealismo ha portato la discussione a focalizzarsi sul senso delle implicazioni ontologiche soggiacenti al racconto.
In una prospettiva più ampia, il Rifondatore si chiede allora come andrà inteso il rapporto stesso tra epistemologia ed ontologia ed indica un'opzione a suo avviso non mediabile:
"L'eterna disputa tra realisti da una parte e antirealisti dall'altra è riconducibile a quella tra coloro che scelgono di accordare un primato all'ontologia (come il sottoscritto) oppure all'epistemologia (come Myr), per cui il succo della questione, insomma, sarebbe: per il realista viene prima l'ontologia, per l'antirealista l'epistemologia?
A parte il fatto che si potrebbero benissimo rovesciare i termini e sostenere pacificamente che ci sono tanti realisti che vanno pazzi per l'epistemologia (Quaglia padre) e antirealisti che flirtano con l'ontologia (Ratzinger), la mia opinione è che la contrapposizione ontologia/epistemologia sia una ripercussione del parto gemellare di Isa di Culo.
Si tratta di una falsa opposizione: da una parte l'ontologia-Carne, dall'altra l'epistemologia-Carnet, (o viceversa).
In realtà, se proprio si volesse tracciare una linea di demarcazione, questa dovrebbe permettere di distinguere tra coloro che accordano il primato ontologico (perché è di questo che si tratta) all'esperienza oppure all'epistemologia.
Laddove per primato ontologico intendo la risposta alla domanda: che cosa c'è?
Vediamo da vicino queste due opzioni.
A) Ontologia=esperienza.
Cosa si intende per esperienza?
L'esperienza è per lo più ciò che accade. Lo so, detta così è banale, ma attenzione non è detto che l'esperienza non lo sia. L'esperienza è esperienza del mondo reale, ossia di quello in cui viviamo - fatto di cose che vediamo, tocchiamo, annusiamo, ecc. e nel quale le cose appaiono come (=sono) belle o brutte, leggere o pesanti, profumate e colorate, veloci o lente, rassicuranti o paurose. Dell'esperienza fa parte (in essa rientra) la cera che è ora calda e molle ora fredda e dura - e non la cera "pensata" che non è nè calda né fredda né molle né dura, tanto per alludere al celebre esempio cartesiano.
Se il reale, inteso come esperienza delle cose incontrate, è l'oggetto dell'ontologia, Frosinone fa parte del mondo reale, Gotham City no (volendo e avendone i mezzi posso andare a Frosinone. A Gotham City no). L'esperienza ci dice (è) ciò che ha realtà effettiva e l'ontologia ne è la scienza.
B) Ontologia=epistemologia.
Vediamo ora che succede quando si identifica l'oggetto dell'ontologia con l'epistemologia.
Identificare ontologia ed epistemologia significa affermare che è la fisica che ci dice ciò che c'è, che la scienza (pensate a Kant) viene prima dell'esperienza in quanto i suoi principi non derivano da essa ma la rendono possibile.
C'è poi tutta una casistica ricorrente lungo la storia della filosofia, perlomeno da Cartesio ad Ayer, circa la svalutazione dei nostri sensi in favore di ciò che è epistemico (bastoncini immersi nell'acqua, torri quadrate che da lontano appaiono tonde, illusioni ottiche e così via).
L'oggetto dell'ontologia non sono i tavoli, le rose o Frosinone; ma gli atomi, le particelle subatomiche, le forze, gli stimoli e così via. Insomma, non le cose quali concretamente si offrono a noi nell'esperienza, ma concezioni, spiegazioni causali, costruzioni logiche e chi più ne abbia più ne metta, insomma tutto l'armamentario che genericamente rientra nella cassetta degli attrezzi dello scienziato e che gli permette di oggettivare la realtà (nel significato A) per i suoi scopi.
L'aut-aut io lo vedo per questi motivi tra (A) e (B): posso affermare la realtà effettiva dell'uno o dell'altro, di Frosinone o delle particelle subatomiche ma tertium non datur. Il grado di realtà dell'uno sarà inversamente proporzionale a quello dell'altro.
Un'ultima cosa: Chi ci dice che non esista una realtà indipendente da quella che noi percepiamo? Bella domanda. Può darsi che, per usare una terminologia carniana, esista da qualche parte un CDC69...

E' evidente che queste due opzioni sono entrambe completamente fallimentari

Un incastro quasi perfetto

"La realtà avrebbe potuto sdoppiarsi, Robbe Grillet si sarebbe fatto una sega dalla gioia!"
"Invece i due post, anche se contemporanei, sono sembrati sequenziali"
"Che cosa può significare?"
"Culo"
"Anzi, Carne di Culo"
"Li hai lasciati vivere, sei diventato un uomo"
"L'ho capito soltanto ora. Culo vuol dire fortuna. Io sono la fortuna incarnata".
"Non potrai più combattere"
"Non ha senso combattere"
"La violenza genera altra violenza"
"Scopiamo?"
"Finalmente me l'hai chiesto" rispose Kate. Nella tasca del giaccone teneva le dita incrociate, sperando che stavolta durasse almeno un quarto d'ora.

Pronto?

"Sono Biserni, devi far qualcosa"
"Ma che cazzo è venuto in mente a Myr? Delirio di onnipotenza?"
"Ma se sei tu che ce l'hai messo, nella merda"
"Adesso non posso far finire la storia. Myr ci lascerebbe le piume"
"Allora devi rassegnarti al fatto che prima o poi verrà anche da te"
"Diamo una chance a Kate"
"Certo che..."
"Cosa?"
"No, stavo pensando..."
"A cosa?"
"Se i due vecchi morissero, la casa resterebbe libera"
"E allora?"
"Potremmo prenderla noi?"
"Noi chi?"
"Ormai abbiamo un certo potere, in questa storia. Specie nelle ultime fasi. E non siamo più giovanissimi.
Da quella villotta si potrebbe gestire tutto comodamente"
"Tipo Cortina Alta?"
"Meglio"
"E Myr?"
"Cos'hai capito? Ma tutti coglioni li sceglie Myr? Quando dico NOI, intendo io e Myr. Ti eri fatto delle illusioni?"
"Fanculo"

Ultimo venne Carne

"Deluso?" chiese, rialzandosi dal tappeto
"Dopo quattro romanzi zeppi di merda, non sarà certo un po' di orina a impressionarmi"
"Ma forse... è un bene che lei sia qui" disse l'altro vecchio
"In che senso?"
"In senso ontologico"

La porta d'ingresso si fracassò all'improvviso. Carne aveva i vestiti laceri, come nei tempi migliori. Uno scitgun arrugginito ciondolava trattenuto a stento dal suo braccio destro.
"Aaaah, figli di puttana!" gridò. Il suo colore scuro, quasi etiope, riveòlava una lunga astinenza dall'Helleborus

"Come fai a essere qui?" chiese Grande
Ma Carne strepitava, non sentiva ragioni, minacciava con lo shitgun spianato

"Non puoi rompere i coglioni proprio adesso, testa di cazzo!" gli disse Myr in tono pacato ma fermo.
"Razzista!" sibilò Carne
"No. Tu sei una testa di cazzo. Poi, caso mai, sei anche negro, ma questo è irrilevante" spiegò Myr
Carne non era preparato ad un'argomentazione indiretta, ci sarebbe voluto Carnet. Tenendo sotto tiro Myr sfilò il bocchettone dell'intrusore e se lo infilò nel culo.
"Dove abita il Rifondatore?" chiese minaccioso
"Fanculo" disse Myr
"In Italia, a Genova...-si affrettò a dire uno dei due vecchi - l'indirizzo ce l'ho sull'agenda"
"Fermo! - gridò Carne - Ti ho già sparato una volta, ma c'era quella cazzo di ontologia che ti ha parato il culo. Adesso è finita"
"Non farlo!" gridò Kate alle sue spalle
"Dammi almeno una buona ragione"
"Non ti ha ancora dato l'indirizzo del Rifondatore"

Ritirata

"Buona sera, spero di non disturbare, sono M.F. Myrrdin"
"E' un po' tardi per le visite!"
"Ha perfettamente ragione, forse sarei dovuto venire prima che la trilogia si concludesse"
"Criptico! Lo avevo sentito dire..."
"Se fossi intervenuto un paio di mesi fa questo mio disturbo non avrebbe ragione d'essere"
"Cosa è successo due mesi fa?"
"L'autunno"
"Taci, sto parlando con Myr"
"Perchè non posso mai parlare?"
"Parla quanto vuoi ma prima avvertimi, così io me ne vado"
"Ricominci con le minacce?" si alzò bellicoso ma immediatamente scivolò sull'antichissimo Kashan Mohtasem trascinando con sè il flacone di sciroppo che si ruppe sotto di lui sparpagliando il liquido sotto il bacino.
"Non vedi che abbiamo un ospite?"
"Certo che lo vedo, pensi che sia cieco?"
"Non è un ospite qualsiasi, da lui dipende il nostro futuro"
"E' venuto a portarci del denaro?"
"No, per il momento ci mantiene in vita"
"Ha detto davvero che ci mantiene?"
"Lo perdoni, Myr, sta rincoglionendo..."
"Succede, non si preoccupi... Piuttosto, cosa sono venuto qui a fare?"
"Non sa cosa è venuto a fare?"
"Kate mi ha prelevato a Camberwell Green e mi ha detto che saremmo venuti qui, ma io non so altro..."
"Quindi noi siamo ancora utili! - pensò tra sè e sè - Se io non gli dico cosa è venuto a fare (tanto non lo so) lui non può eliminarci!"
"Comunque se lo sapete, bene, altrimenti mi trovo costretto a riscrivere questa parte della storia, vi faccio eliminare da una coppia di ladri prezzolati o morire assiderati in una notte di tormenta"
"Mi avevano detto che lei è una brava persona"
"Si sbagliavano"

Sotto la vestaglia di seta sgualcita batteva il cuore di un guerriero e ad un guerriero puoi togliere tutto, anche la vita, ma non l'onore. E, mentre la vestaglia cadeva a terra, Myr vide il grande cuore di un guerriero battere e capì che la storia non dipendeva più da lui.

Dal diario di Myr

"Dei due vecchi - racconterà poi Myr nel suo diario - uno venne ad aprire. Fu la prima sorpresa della serata. Canuto, rugoso, con gli occhi cisposi, la pelle ingiallita dalla bile, ecco davanti a me il cinquanta per cento dei poteri occulti della trilogia. La vestaglia di seta, una volta di mirabile tessuto, era lisa in più parti, il foulard scolorito, le ciabatte sformate, un brutto vedere... ma quello che mi colpì ancora di più fu il mix di odori pesanti che mi investì non appena la porta venne aperta, sudore, tabacco, orina, muffa... un tanfo inimmaginabile. Troppo incredibile per essere vero! O si trattava ancora una volta di una grande prova di capacità mimetica messa in atto dai due grandi strateghi? Non appena fui entrato nella stanza del caminetto mi convinsi del contrario: il secondo vecchio, venendomi incontro, scivolò su un logoro tappeto ed immediatamente una chiazza liquida si sparse sul pavimento all'altezza del suo bacino. Una situazione imbarazzante. In quel momento pensai che forse sarebbe stato meglio riscrivere quella parte della storia per risparmiare ai due vecchi una grande umiliazione. Avrei potuto raccontare come erano periti nell'incendio della loro villa cercando di salvarsi a vicenda o di come erano annegati nel tentativo di salvare i cuccioli di Crozzo che erano finiti nel laghetto vicino... Non lo feci. La loro passata malvagità, della quale non sembrava esistesse più nemmeno l'ombra, non poteva essere perdonata. Dovevo lasciarli vivere ancora un po' perchè espiassero, almeno in parte, le loro colpe.

A proposito di colpe, devo trovare un Burberrys, ho promesso che lo avrei restituito."

Myr si presenta

Crozzo sembrava stare meglio, forse la zampa posteriore destra non era rotta anche se finire sotto una jaguar non doveva essere stato piacevole. Myr aveva comunque disinfettato la ferita con il whisky della sua fiaschetta d'argento, un full proof Ardbeg single cask di 25 anni che Crozzo dimostrò di gradire spostando la sua lingua dalle mani dei soccorritori alla zampa ferita.

Cominciava a nevicare. La casa era veramente bella: una villotta vittoriana con grandi finestroni bianchi. Si vedevano distintamente le luci calde del piano terra. Nel caminetto scoppiettava il fuoco, ma i due signori erano concentrati sulla loro conversazione.

Myr salì i pochi gradini che portavano all'ingresso della villotta, premette il pulsante del videocitofono e sentì il tintinnio di una campanella. Sentì i due vecchi discutere animatamente su chi dei due dovesse muovere il culo.
"Fanculo" disse uno dei due, molto probabilmente quello destinato ad aprire la porta.

Myr sapeva chi stava per incontrare ma non li aveva mai visti, per quanto ne sapeva lui avrebbero potuto essere negri anche se il suo istinto giudicava questa possibilità altamente improbabile.

Yorkshire (un'altra volta nello)

"Se ci disinteressassimo della cosa?"
"Quale cosa?"
"L'unica cosa che ci riguarda"
"Come al solito non ti capisco mai quando parli"
"Un giorno o l'altro me ne vado, non ti sopporto più"
"Ora passi alle minacce. Cosa ti ho fatto?"
"No. Non cosa ti ho fatto, cosa mi fai!"
"Come al solito non ti capisco mai quando parli"
"Ricominci?"
"Che cosa?"
"Fanculo!"

Nel vialetto della villotta c'era una jaguar, col motore ancora acceso. Stava per posteggiare sull'aiuola dei giacinti quando un cane guaì.

"Abbiamo visite"
"A quest'ora?"
"Che ore sono?"
"Non lo so, ma mi sembra tardi per una visita"
"Se c'è Myr, mi sembra anche troppo presto. E' appena entrato in questa storia ed è già dappertutto"
"Avrà delle raccomandazioni"
"Sì, soprattutto la sua"
"Anche se è un raccomandato se la cava bene, hai visto il trucco per mischiare i due livelli?"
"Non dargli troppi meriti, il trucco l'ha imparato da Trans Europe Express di Alain Robbe Grillet"
"Non l'ho visto, io avrei pensato a Come si distrugge la reputazione..., quello con Belmondo..."

Fuori, nel giardino, un uomo e una donna stavano soccorrendo Crozzo che, in segno di riconoscenza, stava leccando le mani di entrambi.

Ritratto di Kate Fuller da piccola

La Jaguar viaggiava tranquilla sulla Wellington Road

"Che facciamo, nel tragitto?"
"Dipende da quanto dura"
"Circa tre ore e trentun minuti, dice Google maps"
"Ma che cazzo ci andiamo a fare, nello Yorkshire?"

La resa dei conti

Myr arrivò a Camberwell Green in taxi, nel tardo pomeriggio.
Dove un tempo c'era la cancellata, adesso c'era una jaguar parcheggiata con il motore acceso. I fari lampeggiarono. Myr scese dal taxi, pagò, e si incamminò. Il taxi ripartì.

"Sali, Popi" disse Kate
"Siamo arrivati a questo livello di sputtanamento?"
"Con me te lo puoi permettere. Mi hai creata tu, ma io ti conosco come nessun'altra, fin dai tempi della Modulo"
"Devo essere rincoglionito, perchè non mi ricordo di te"
"Infatti, sei rincoglionito. Ma non abbastanza per lasciare tranquillo quel pover'uomo"
"Stai parlando di Carne, vero?"
"Basta, Myr. Questi giochetti li potrai fare con lui, ma non con me"
"Cosa avrei fatto, di sbagliato?"
"Troppa entropia, non ce la fa, non ce la può fare"
"Ma se mi sono perfino assoggettato a tutte quelle cazzate ontologiche pur di compiacerlo!"
"No, tu vuoi batterlo. Ma ti sei dimenticato che lui è solo un sostituto. Tu sei in lotta con l'autorità, da sempre, ma adesso ti stai accanendo con la persona sbagliata. Lui non è il Fondatore"
"Ok, gli restituirò il Burberrys"

Meno di un minuto di telefonata

Insomma, era una sfida, e il Rifondatore non se n'era accorto.
Ma già il fatto di ammettere che fosse una sfida significava accettare implicitamente la visione che ne aveva Myr.
"Che si fotta". pensò

Insomma, era una sfida, e il Rifondatore non se n'era accorto.
Ma già il fatto di ammettere che fosse una sfida significava accettare implicitamente la visione che ne aveva Myr.
"Le visioni di Myr sono sempre belle". pensò

Insomma, era una sfida, e il Rifondatore non se n'era accorto.
Ma già il fatto di ammettere che fosse una sfida significava accettare implicitamente la visione che ne aveva Myr.
"Con Myr è sempre così; hai sempre la sensazione che si potrebbe fare un capolavoro se solo la sua testa fosse meno ingrabugliata".

"Se fosse meno ingarbugliata non produrrebbe quelle magnifiche prospettive, coglione!" disse Biserni.

Si era reso conto di pensare ad alta voce, al telefono. Rimase silenzioso.
"Ma tutti coglioni, proprio..." Disse Biserni riattacando.

Fine della discussione

"Lo sai benissimo che non c'è un prima e non c'è un dopo..."
"E' perchè le pagine del copione non sono numerate"
"Comunque non sono io quello con cui devi parlare. Io sono solo un portavoce della donna. E' lei che devi vedere a Camberwell Green"
"Camberwell Green?"
"Fanculo"

Immediatamente tornò sui suoi passi.
"Ah, dimenticavo... bello, questo Burberrys!"
"Già. Peccato che sia un po' corto di maniche"

mercoledì 30 gennaio 2008

Contaminatio

"Mi basta" disse Myr.
"Ma ne hai letto solo una parte.."
"I copioni sono tutti uguali"
"Se fosse davvero così anche i film sarebbero tutti uguali"
"Non è vero, con copioni uguali ci sono registi diversi"
"E' allora come quando si gioca a poker?"
"Sì, chi è bravo perde poco con brutte carte, vince molto con carte buone"
"Con una doppia alle donne te ne andresti?"
"Sì, se pensassi che c'è in giro anche solo un piccolo tris"
"Tornando alla storia, cosa ne dici dell'ultima parte di Klaus?"
"Non è male, ma manca il guizzo di genio, ci sono alcune ridondanze... troppe citazioni del passato... ottimi trucchi per riempire cento pagine, minimo contrattuale"
"E tu cosa avresti fatto?"
"Lo vedrai, guarda qui sotto"

"Il conto, per favore"
"Subito, signore" disse il commesso, in tono un po' troppo servile.
Myr, tra i sette negozi londinesi di Penhaligon's preferiva quello storico, al 41 di Wellington Street, strada purtroppo resa famosa nel 96 dallo scoppio di una bomba su un autobus. Gli piaceva l'atmosfera del vicino Covent Garden, la musica dei gruppi del Rock Garden, il modesto mercatino del Jubilee Market...
"Tre saponette di Endymion al pepe, 20 sterline, Blenheim spray, 65 sterline, un blocco per note tascabile, 40 sterline. Totale 125 sterline. Come preferisce pagare, signore?"

Myr pagò con la sua carta di credito (senza addebitare i suoi acquisti alla produzione) cercando di non fare vedere il suo disappunto. Era entrato per acquistare un bloc-notes e si era lasciato prendere la mano. Pazienza, avrebbe rinunciato a cercare e ad acquistare un Burberrys di seconda mano per il Rifondatore.

Sul blocco iniziò a scrivere la parte di questa storia che ormai comprende anche lui.

Myr, mani in tasca, ritornò sui suoi passi, riflettendo sul da farsi. Arrivò sullo Strand e si diresse verso Simpson, il ristorante del Savoy. Era in giacca e cravatta, quindi lo avrebbero fatto entrare e così andò.
"Fumatori o non fumatori?" gli venne chiesto con tono cortese.

"Fumatori grazie, e se possibile un tavolo vicino alla finestra, sto aspettando una persona"

"Cazzo, come faccio ad avere le mani in tasca quando almeno in una dovrei avere il sacchetto di Penhaligon's? Questa scena la devo modificare" pensò.

Myr ritornò in albergo, riflettendo sul da farsi. Lasciò il sacchetto al portiere ed uscì di nuovo; si diresse verso Simpson, il ristorante del Savoy. Era in giacca e cravatta, quindi lo avrebbero fatto entrare e così andò.
"Fumatori o non fumatori?" gli venne chiesto con tono cortese.

"Fumatori, grazie e se possibile un tavolo vicino alla finestra, sto aspettando una persona"
"E' già arrivata."

"Va bene interferire con la storia, ma se la scrivo io dovrei sapere se la persona che aspetto è arrivata oppure no. Questo mi inquieta, c'è qualcuno che riesce a precedere la mia fantasia e a modificarla. Ora riscrivo tutto e vediamo se anche questa volta..."

Strappò i due fogli, li appallottolò e li gettò in un cestino dei rifiuti, poi ricominciò a scrivere.

Myr ritornò in albergo, riflettendo sul da farsi. Lasciò il sacchetto al portiere ed uscì di nuovo; raggiunse a piedi Leicester Square dove entrò all'Odeon. Prenotò un posto in galleria per la proiezione successiva di No Country for Old Men dei fratelli Coen. Un uomo lo urtò. Myr era preparato ad un incontro con uno sconosciuto ma aspettava la parola d'ordine.
"Sorry!" fu tutto quello che sentì. Era quello l'uomo ed era quello il codice.
"Non si preoccupi" rispose in italiano. L'altro avrebbe capito e si sarebbero trovati più tardi vicini, su due poltrone attigue. Ora poteva andare a mangiare qualcosa da macdonald, di fronte alla Swiss House.


Aveva appetito anche al di fuori della storia quindi andò nello stesso macdonald della storia che stava scrivendo, non ne conosceva altri e la storia, in questo caso, gli era stata utile. Un uomo lo urtò e disse sottovoce
"Sorry"
"Non si preoccupi" rispose in italiano.
"Ci vediamo più tardi, al cinema, poi faremo un salto a Camberwell Green"
"Camberwell Green?"
"Ne hai parlato tu per primo, quindi non fare il finto tonto!" disse, con tono seccato.

Myr sapeva che prima o poi le due storie si sarebbero fuse, ma non immaginava che succedesse così in fretta. Non era una buona notizia: lui pensava di gestire la storia a suo piacimento e ore si trovava costretto a subirla, of course ontologicamente. Non era nemmeno una brutta notizia: forse ci si stava avvicinando alla fine e lui avrebbe ripreso ad occuparsi della sua collezione di farfalle ontologiche.

Peacock scoperto

Flack di Cerveteri e Kate di Knowth e Flack di Knowth insieme a Kate di Cerveteri atterrarono quasi contemporaneamente a Londra. La distrazione di Pandemonium, presente sulla scena per rapire Kate, consentì loro lo scambio previsto.
Amy e Peggy uscirono insieme dalle porte girevoli. Ad attenderle, fuori dall'aeroporto, c'era il giovane Peacock.
Le ragazze salirono a bordo, dopo aver caricato i loro bagagli variopinti.
Il giovane Peacock infilò un cd nel lettore (si trattava di un remix di Tommy degli Who) e partì sgommando.
"Prima passeremo al Willerby Garden, devo ritirare alcune targhe" disse il rampollo.
Appena uscirono dall'aeroporto Peggy tirò fuori uno shitgun da borsetta e lo piantò nella tempia del malcapitato.
"Vai a Camberwell Green".
Il giovane Peacock ubbidì.
Peggy disse a Amy: "Leggimi la scheda"
Amy digitò qualcosa sul suo portatile, poi disse:
"il vecchio George Peacock, un latifondista dello Yorkshire esclude tutti dal suo testamento ad eccezione del figlio Tobia. Ecco... Tobia Peacock, giovane e facoltoso uomo d'affari di Leeds muore inaspettatamente un mese dopo le nozze
Sua sorella Ellen ha una relazione con il bellissimo Carmine Caruso, dalla quale nasce John, figlio della colpa. John rivendica i suoi diritti e i suoi beni, ceduti dal padre al fratello minore Alphonzo.
Di solito John scende a Leeds, al Peacock & Turner Hotel. Dobbiamo contattarlo, ricordiamocelo.
Ci va perchè J.D. Jackson, attuale proprietario dell'hotel, lo ha acquistato dalla vedova Lady Peacock pochi giorni dopo la triste dipartita di Tobia Peacock, il precedente proprietario.
La vedova di Tobia, una certa Gwendaline o Gwendoline, scrive un poema, che può interessarci.Lo scarico?"
"Scaricalo"
"L'originale, conservato da Gwendoline, la seguì dapprima in casa Higgins e poi a Leeds quando divenne la signora Peacock. Nel trasloco a Londra, dopo la morte di Tobia Peacock, l'originale del poemetto andò smarrito.
Poi ci sono altre notizie... I Royal Marines prendono il comando di un'isola e lo trasferirscono al commodoro Theo Peacock, fratello di Tobia..., di Leeds, il cui nipote è un solerte funzionario del SISBO".
"Ti basta, pezzo di merda?" gridò Peggy spingendo la canna dello shitgun contro la tempia del giovane Peacock.

Due più due

"Ci ha chiamato culattoni!"
"Chi è Culattoni? un creditore?"
"Stai rincoglionendo ogni giorno di più. Culattoni, con la c minuscola come froci, bulicci, pederasti, ecco come ci ha definiti!"
"Chi?"
"Il successore del Fondatore, da quando gli hanno fottuto il trench è incazzato con tutto il mondo."
"La so anch'io la storia del Burberrys, ti assicuro che non ne ha mai avuto uno... la sua memoria sta andando a puttane."
"Alzheimer?"
"Una cosa del genere... credo sia colpa del CDC69... per che altro credi che abbia chiamato Biserni?"
"Perchè glielo ha chiesto Myr"
"Stai attento a Myr, rileggi i suoi testi, c'è sempre qualcosa di criptico... secondo me sta cercando di emarginarlo."
"Emarginarlo chi?"
"Porca merda! E' possibile che non ci arrivi mai alla prima?"
"A parte la bestemmia, non riesco mai a capirti, parli sempre in un modo così complicato..."
"Fanculo!"
"Ero io che dicevo fanculo, stai cominciando a copiarmi."
"Fanculo l'ho sempre detto io, controlla domande e risposte e vedrai chi sono io"

I due vecchi erano andati un po' di culo, come si usa dire, ma su una cosa potevano avere ragione, il malessere del Rifondatore. Che fosse un ruolo che portava sfiga lo abbiamo già visto dalla fine del Fondatore, quello vero, il Primo, del quale vengono tramandate - solo oralmente - le istruzioni. Facciamo quindi conto che tutte le ultime dichiarazioni del Rifondatore siano da considerarsi nulle e quindi eliminate dalla nostra storia. I lettori sono pregati di non tenerne conto per due motivi: o esse sono del tutto false, generate da una mente confusa, oppure sono artatamente false, con lo scopo di generare una tale confusione da convincere chi legge a smettere di farlo. In quest'ultimo caso questa storia verrebbe ovviamente TERMINATA e il Rifondatore rimarrebbe incollato alla sua poltrona.

La storia prosegue dunque dall'arrivo delle due doppie coppie a Londra, mano vincente in assenza di un piccolo tris.

Spiegazione del tutto, tranne...

Il Rifondatore si era svegliato di buon mattino. La telefonata con Biserni lo aveva grandemente rincuorato. A questo bisognava aggiungere bche Biserni si era impegnato dietro un modestissimo consenso a recuperare il Burberrys.
Ora era tutto chiaro: Lady Cophetua avrebbe dovuto acquisire la maggioranza azionaria della Tabasco non appena Mirko le avesse rivelato il segreto. Controllo Mago infatti aveva spostato temporaneamente la sede della camorra in Camberwell Road, dove non esiste il reato di associazione mafiosa. Mentre Taffery se ne stava bel bello a corteggiare Peggy nella pensione di Frau Hauptdencazz, sul circuito di Lydden Hill comparivano quà e là dei tumuli di Knowth... era tutto evidente. A Cerveteri, due vecchi culattoni erano imprigionati in una tomba etrusca e tentavano disperatamente di trovare l'uscita invocando l'aiuto del Dottor Salajdarian, mentre Punjab e Pandemonium si candidavano come successori al trono di Shitland (ovviamente per tutelare gli interessi del Commodoro, ma soprattutto del giovane Peacock, che poteva essere il fratello di Amy, il clone di Stanz o forse l'alterego maschile di Peggy, ma questi erano dettagli...)
Tutto filava liscio, ma c'era un po' di inquietudine dentro di lui... Le indicazioni del Fondatore (che ormai si tramandavano solo per tradizione orale) parlavano chiaro: dev'essere il romanzo di una generazione ignara, sempre più dimentica dei vissuti coprologici... Ci sarà una lenta riscoperta... "

Il tutto sarebbe terminato con la riemersione di Shitland e una successiva Età dell'Oro e della Merda, in cui le due coppie Kate/Carne e Gwendaline/Carnet avrebbero rappresentato i due poli d'attrazione di una generazione militarmente edonistica, schizzinosamente belligerante, promulgatrice di una nuova verità ontologica che non si pone solo il problema dell'esistenza ma anche di come raccontarla, problematica della quale la generazione precedente era ignara.
Il Rifondatore era rinvigorito, anche se i livelli ontologici erano aumentati: adesso venivano chiamati in causa anche gli autori stessi, e per di più con referenti del loro passato comune. Era evidente che Biserni era un essere meta-ontologico. Ed era evidente che clandestinamente venivano smerciate ancora tonnellate di CDC69.
Una sola cosa non era chiara:
"Ma Colui e Grande, ontologicamente, stanno sopra o sotto di me?"

Biserni is back

"Biserni, Myr mi ha detto di chiamarti e io, facendo un'eccezione, l'ho fatto. Cosa vuoi?"
"Piano, piano, cosa è tutta questa fretta?"
"Non farmi perdere tempo, sono stanco, non più cosa pensare di questa storia... parla!"
"Ti ho sopravvalutato, non pensavo che ti saresti ridotto così"
"Fanculo, Biserni! O mi dici quello che vuoi dirmi o riaggancio."
"Va bene, stavo leggendo un libro di Quine ed ho trovato alcuni concetti interessanti... Se hai un po' di tempo te ne parlo"
"Sbrigati" il Rifondatore era incuriosito.
«Che cosa esiste? Alla domanda più difficile – la domanda che definisce il punto di partenza di qualsiasi indagine ontologica – il filosofo W. V. O. Quine ha fornito la risposta più semplice: Tutto. Esiste tutto in quanto non può esservi qualcosa di inesistente, e chi la pensasse diversamente manifesterebbe non già un disaccordo ontologico quanto di aver travisato il concetto stesso di esistenza. Rispondere correttamente a una domanda non equivale tuttavia a rispondervi adeguatamente, e Quine lo sapeva bene. Dire Tutto equivale a dire nulla. Se chiediamo che giorno è non ci accontentiamo della risposta: Oggi. Se chiediamo a una persona chi è non ci accontentiamo della risposta: Sono io. Allo stesso modo, se chiediamo che cosa esiste non possiamo accontentarci della risposta di Quine: proprio in quanto sarebbe contraddittorio asserire che qualcosa non esiste, asserire che tutto esiste è tautologico.
Vogliamo sapere in che cosa consiste questo tutto, vogliamo un elenco delle entità che vi rientrano, vogliamo una loro caratterizzazione e se possibile una caratterizzazione delle loro condizioni di identità e delle relazioni che legano le une alle altre. E da questo punto di vista la questione ontologica è tutt’altro che scontata. Per Quine, per esempio, il tutto si esauriva nel contenuto materiale dello spazio-tempo, con la sola integrazione di quelle entità astratte a cui rinvia la matematica su cui si reggono le scienze fisiche. Per altri filosofi il tutto include entità di altro genere, in aggiunta o in alternativa a quelle di Quine. Ed è appunto la scelta fra queste posizioni che può costituire, e di fatto ha costituito, motivo di profonda controversia filosofica."
"Biserni è ubriaco anche questa volta!" pensò il Rifondatore.
"Penserai che io sia ubriaco, ma in quello che ti ho detto c'è la soluzione"
"Quale soluzione?"
"Dentro il tutto c'è anche la soluzione"
"C'è anche la Pensione Belvedere?"
"Sì e non solo, non dimenticare il circuito di Lydden Hill"
"E Peggy?"
"Peggy no, non esiste e non è esistita"
"Continuo a non capirci un cazzo..."
"Non avevo dubbi in proposito, tutti coglioni gli amici di Myr!"
"Amico? Ma se mi ha appena rubato un Burberrys!"
"Avrà avuto i suoi motivi"
"Bella serata, avrei fatto meglio a non chiamarti"
"Lo hai fatto, avrai avuto i tuoi buoni motivi"
"Speravo che tu mi aiutassi"
"Non ne hai bisogno, hai solo avuto un calo di autostima"
"Grazie, sei molto gentile"
"Ora vai a dormire e vedrai che domani avrai le idee più chiare. Avrai presto un'idea delle tue, di quelle che riescono a impolpettare un po' tutto quanto insieme..."
"Lo spero... Buonanotte!"
"Dormi bene! Nient'altro. E con il sonno calma i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede Carne!"

Il Rifondatore ebbe l'impressione di avere già sentito, letto, l'ultima frase di Biserni.

Non ce la faccio...

Carne procedeva a grandi passi sulla collina di Annuradhapurha a Sri Lanka. Il Rifondatore lo seguiva ansimando.
"Non ce la faccio... vai più piano"
"Dobbiamo raggiungere il punto più stretto della clessidra. Dovrebbe essere da queste parti..."
"Ma perchè ci andiamo a incasinare la vita?"
"Potevi startene nell'Olimpo come fa il Fondatore, invece di rompere i coglioni!"
"Anche Dio se ne stava in cielo, poi ha mandato suo figlio. Ho dovuto sporcarmi le mani perchè il Fondatore se ne sbatteva il cazzo e ha fatto finta di morire per sottrarsi alle sue responsabilità"
"Tutte le divinità lo fanno, è una loro caratteristica"
"Beh, io cerco di dare una mano, ma non ce la faccio. Non capisco più nulla, e non ho neanche un'idea delle mie, di quelle che riescono a impolpettare un po' tutto quanto insieme..."
"Allora stai a casa!"
"Se almeno riuscissi a parlare con quei due vecchi culattoni, forse..."
"Lascia perdere..."

Uscirono all'aperto. Non riuscivano a capire in quale livello ontologico fossero, in quale epoca, e neanche se loro fossero veramente loro, o non piuttosto dei volgari duplicati. Videro un edificio conosciuto; da una parte era la Pensione Belvedere, dall'altra la pensione di Frau Hauptdenkazz.
Il telefono del Rifondatore suonò.
"Sono Myrddin, penso di doverti delle scuse..."
"A proposito di quel Burberrys che mi hai rubato?"
"No, si tratta della storia presente"
"Beh, che c'è che non va?"
"Devi contattare Biserni".

martedì 29 gennaio 2008

In assenza del rifondatore...

Il giovane Peacock, prima dell'arrivo dei due aerei, aveva contattato Peter Howitt, l'unico che si era occupato in tempi recenti di sdoppiamenti fisici e di bivii della realtà, e lo aveva pregato di recarsi al Sisbo nel più breve tempo possibile. Peter non si fece pregare, era talmente raro che la sua teoria si avverasse che per poterla verificare era pronto a pagare una fortuna.
"Quanto?" chiese, pronto a contrattare il costo.
"Ne possiamo parlare più tardi?"
"Preferirei saperlo prima."
"Se proprio è necessario... in questa fase preliminare non possiamo darle che un acconto di 100.000 sterline... sappiamo che non è molto ma se aspetta le decisioni di uno dei nostri partners, la BAT, potremmo salire di parecchio..."
"D'accordo." Una delle caratteristiche di Peter era, abituato a gestire sdoppiamenti, la velocità del suo pensiero. Quel Peter che accettava non era il Peter pronto a pagare e il cambiamento era avvenuto in un nanosecondo.
Il giovane Peacock dedicò il quarto d'ora successivo a raccontare tutto quello che era successo senza dimenticare una rapida ma precisa descrizione del CDC69 e dei suoi possibili vantaggiosi utilizzi.
Peter riflettè per alcuni minuti prima di parlare.
"C'è un'incongruenza... ma non incide sulla... Peggy e Amy sono la stessa persona che è diventata Peggy per potere andare a Viareggio e Amy per potere andare in Irlanda. Non è detto che questa persona sia Amy o Peggy, potrebbe essere qualcun altro. Se è qualcun altro conosceva già la teoria dell'inversione e i suoi possibili effetti, qualcuno che era andato al di là delle teorie di Putilatta!"
"Non indaghiamo subito su questa pista, passiamo ai doppi Kate e Flack che sono già negli uffici doganali del London City Airport."
"Creiamo un diversivo, incrociamoli."
"Prego?"
"Creiamo due nuove coppie: la prima sia Flack di Cerveteri e Kate di Knowth, la seconda sia Flack di Knowth e Kate di Cerveteri. Avremo modo di conoscere i loro ricordi e di confrontarli con i dati in nostro possesso. Poi decideremo il da farsi."

The flipping coin

There are two sides to every story.
Kate and Flack are about to live both of them ..

"Che razza di casino!"
"Era prevedibile."

Era davvero prevedibile: Martin Putilatta, Premio Nobel per la Fisica, aveva elaborato la teoria dell'inversione speculare terrestre secondo la quale esisterebbe un luogo sulla crosta terrestre capace di funzionare come una lente e di riproiettare i raggi cosmici con un rovesciamento dei campi energetici ad essi collegati. Qualcosa di molto simile al rovesciamento delle immagini nell'ottica, con la differenza che in questo caso, a rovesciarsi non sarebbero solo le immagni ma la realtà stessa.

"Ma non era solo una teoria?"
"Era una teoria, ora non lo è più."
"Già, quello dell'Eiger sembrava solo un caso isolato... passi anche per i due tumuli identici che non possono fare danni ma ora ci sono di mezzo anche degli esseri viventi..."
"Due dei quattro dovrebbero morire, almeno secondo le indicazioni di Peter Howitt, della Sliding Doors Ass."
"Quali dei due?"
"Tu cosa ne dici?"
"Ricominci con una domanda ad ogni mia domanda?"
"Non sarebbe ora di smetterla con questo gioco cretino?"
"Fanculo."

Una moneta stava per decidere la sopravvivenza di una delle due coppie, uno degli aerei avrebbe potuto avere un incidente o sparire nel Triangolo delle Bermude..
"Head or tails?"
"Tails! Flip that coin!"
"Head, of course!"
Uscì testa, ma non se ne fece nulla perchè nessuno dei due aveva pensato di abbinare Roma e Dublino alle due facce della moneta.

lunedì 28 gennaio 2008

Doppia sintesi prossima

"Prima o poi sarebbe successo, ero pronto!" Non era venerdì pomeriggio e il giovane Peacock non sembrava tanto scemo. Il SISBO era stato avvisato dell'arresto di Kate e di Flack quasi contemporaneamente dai consolati di Roma e di Dublino che, per fortuna, non si erano scambiati informazioni sull'accaduto.
Le due polizie, quella irlandese e quella italiana, erano state ben felici di evitare una crisi diplomatica consegnando le due coppie senza fare troppe domande.
"Mandiamo un aereo a prenderli" disse il commodoro.
"Un aereo o due aerei?"
"Già, non avevo pensato alle complicazioni...!"
"Meglio due, così avremo un po' di tempo per trovare una soluzione."
"D'accordo, due."

Gli aerei civetta decollarono subito dal London City Airport. Al più tardi sarebbero stati di ritorno prima dell'ora della colazione. Il giovane Peacock decise di non tornare a casa, ma di riposare qualche ora sul divano dell'ufficio. Alle pareti i marchi dei partners del dipartimento, primi fra tutti quelli del BAT (British American Tobacco) e della Shell. Ci sarebbe stato presto anche quello del CDC69?

Sovrapposizioni

Prima che il Rifondatore si facesse vivo (non succedeva mai durante la serata del lunedì) il tumulo venne circondato.
"Siete in arresto per avvenuta violazione del decreto 42 del 22 gennaio 2004 - Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio", secondo il quale nessuno può effettuare ricerche archeologiche senza autorizzazione del Ministero dei beni Culturali"
Questa era una novità, soprattutto per Kate che di leggi, quando era insieme a Carne, ne aveva violate parecchie senza alcun intoppo, ma questa volta, per la prima volta, era in Italia. Si augurò che Peggy ce l'avesse fatta e che in un modo o nell'altro avrebbe potuto raggiungere il Consolato Inglese a Roma. Loro sarebbero intervenuti in forze. Sapevano chi era Kate.
Nello stesso momento la polizia irlandese aveva bloccato l'entrata posteriore del tumulo di Knowth per arrestare Flack e Kate... Amy si era accorta di quello che stava succedendo e stava cercando di raggiungere il Consolato Inglese a Dublino.

In cerca di risposte

La vecchia millecento aveva retto per più di trecento chilometri e questo era un buon segno. Flacca aveva posticipato la realizzazione delle sue fantasie sessuali, ora doveva trovare il tumulo della foto. Lo trovò grazie alla pagina che teneva, religiosamente piegata in quattro, nel suo portafoglio da un paio d'anni. Non si aspettava tutti quegli arbusti con brattee sono ovali e di colore verde pallido, i fiori campanulati, perndenti, sono di colore verdastro marginati di rosso-brunastro, ma soprattutto quello che lo colpì fu l'odore nauseabondo.
"Io me ne andrei" disse Peggy non senza avere esitato.
"Io no. Tu resta qui. Non entrare."
Peggy (era nel suo DNA) ubbidì, come avrebbe fatto Kate nella stessa situazione.
Flacca entrò e sentì subito, al di là di una parete di roccia, in fondo la corridoio d'entrata, due voci femminili.
"Chi siete?"
"Siamo entrate qui per la pioggia" rispose una delle due.
"Vi ho chiesto chi siete"
"Sei un poliziotto?" chiese l'altra voce.
"No. Chi siete?"
"Cazzo... sei proprio noioso!"
"Noioso? Noiosa, tutt'al più" rispose cercando di modificare il timbro della propria voce.
"E' meglio essere prudenti" pensò tra sè e sè e ritornò sui suoi passi.

Controluce vide la silhouette di una figura femminile. Aveva detto a Peggy di non entrare e infatti non era Peggy ad essere entrata. La donna che gli si stava avvicinando aveva un corpo più solido, più maturo. Fianchi e polpacci erano quelli di una vera donna, non di una ragazzina ancora acerba.

"Che cazzo ci fai qui, Flacca?"
"Ci conosciamo?"
"Sì"
"Che cazzo ci fai qui, Kate?"
"Dobbiamo metterci d'accordo su cosa intendiamo entrambi per qui, poi forse potremo risponderci a vicenda."
"Dovremo scomodare il Rifondatore, vedrai che lui ci darà la risposta che cerchiamo."



E, nel frattempo, in Italia...

"Ti sei dimenticato di Peggy?"
"Come potrei, dopo quello che c'è stato tra di noi..."
"Sei proprio rincoglionito! possibile che tu pensi sempre al passato... sto parlando della giovane Peggy... poveraccia, a Viareggio con questo clima..."
"Ah, sì, la giovane Fuller! hai ragione, sto rincoglionendo, me ne ero dimenticato del tutto... ma non è sola, c'è Flacca."
"Bella compagnia! Proprio una bella compagnia per un inverno nebbioso come questo!"
"Chiamala, vedi come se la passa e se ha bisogno di qualcosa"
"Perchè la devo chiamare io?"
"Perchè sei tu ad essertene ricordato, se non ne hai voglia potevi anche tacere"

"Questa è la segreteria telefonica della Pensione Belvedere. In questo momento non c'è nessuno ma voi potete lasciare un messaggio dopo il bip. Sarete richiamati."

"Ho chiamato. C'era la segreteria telefonica."
"Hai lasciato un messaggio?"
"Perchè?"
"Non ricominciare con la solita storia.. io ti faccio una domanda e tu rispondi con una domanda.."
"Non ho lasciato un messaggio, non rompere i coglioni."
"E così non sappiamo dove è Peggy"
"Peggy è andata a Cerveteri con Flacca"
"Come fai a saperlo?"
"Non te lo dico"
"Fanculo!"

L'unico ospite della Pensione Belvedere era Peggy Fuller, giovane e carina. Flacca era in castità forzata da parecchio tempo.
"La ragazza si sta annoiando, è questa l'occasione giusta!" pensò Flacca.
"Cosa ne dici se prendiamo la macchina e andiamo a farci un bel giro?"
"E la pensione?"
"Chi vuoi che venga con questo tempo?"
"Non lo so, da noi il tempo è sempre così ma la gente si muove lo stesso..."
"Da noi no, o c'è il sole o la gente se ne sta a casa, per muoversi dovrebbero essere dei masochisti! Andiamo!"

(Citazione dal Cap. 31 di CarneDiCulo: Carne sorrise. Fin dal primo capitolo quando lui diceva: "Andiamo." Kate lo seguiva senza storie.)

Peggy lo seguì, senza sapere dove sarebbero andati e cosa avrebbero fatto. Flacca invece lo sapeva. Per non correre rischi scelse una destinazione sufficientemente lontana sperando che la vecchia millecento che il Commendator Breviglieri aveva posteggiato nel cortile ce la facesse a partire, ad arrivare a Cerveteri e, soprattutto, a tornare indietro. Da giorni aspettava questo momento per realizzare almeno una delle sue fantasie con la giovane ospite ma, scegliendo Cerveteri come destinazione aveva un altro scopo, andare a vedere da vicino un tumulo etrusco. lo aveva sognato più volte senza sapere dove fosse poi un giorno, su un libro scolastico che qualche ragazzo aveva dimenticato in una delle camere della Pensione, vide la foto. Era questa l'occasione giusta per unire l'utile al dilettevole.

Dove è Benedict?

That which is not dead can eternal lie,
And with strange aeons even death may die.

Non è morto ciò che in eterno può attendere,
e col passar di strane ere, anche la morte muore.


Tutte le informazioni sul tumulo di Knowth comparvero sul palmare di Kate. Come già il nostro editore vi aveva anticipato con una nota a piè di pagina, wikipedia così recitava:
La struttura del tumulo, circondata da tumuli "satelliti" minori, è complessa: contiene due lunghi e stretti corridoi che partono agli opposti della collina e che, singolarmente, non si congiungono nel mezzo ma rimangono separati da una spessa parete di rocce, attraverso la quale è tuttavia possibile comunicare a voce.
Ora Kate sapeva dove si trovava l'uomo/donna. Fosse stata su Schit, da sola o con Carne, avrebbe saputo cosa fare, sarebbe stato sufficiente il suo shitgun portatile per ostruire l'altra uscita e bloccare lo/la sconosciuto/a all'interno. Poi avrebbe contrattato la libertà in cambio di informazioni. Ma questa volta c'era Amy e lei aveva firmato il patto di riservatezza... avrebbe dovuto agire con astuzia se voleva continuare ad esistere. Si ricordò di Last Action Hero e cominciò a capire, le serviva un Benedict*** , uno qualsiasi ad eccezione di quello di Necronomicon.


*** Grazie ad un biglietto magico, il piccolo Benedict può entrare nel mondo del film del suo eroe preferito, Slater. Quando Benedict e Slater sono nei guai, il biglietto viene utilizzato per il viaggio inverso: dalla finzione alla realtà. Ma qui le cose non vanno tanto bene per l'uomo che, nel cinema, era un vero superman, e Slater decide di tornarsene nella dimensione dell'illusorio.

Inserto: Breve storia della salsa Pea&Lerrins

La celeberrima salsa Pea&Lerrins, di cui tutti conoscono il travagliato percorso commerciale, alla fine della storia precedente subì un progressivo calo di produzione. Invano Gwendaline Hitchens e Lady Cophetua Hinshelwood cercarono l'ingrediente misterioso. Tovarono probabilmente qualche riferimento all'Helleborus Phoetidus, forse arrivarono anche in possesso di qualche piantina, ma non riuscirono più a riprodurre quel fantastico bruciore al culo che aveva fatto della salsa un must per le tavole più raffinate del mondo e di quel piccolo disagio nella zona perianale uno status symbol ostentato dai vip del jet set.
Ma l'aspetto più degradante della progressiva sparizione dell'Helleborus, fu la progressiva incapacità da parte del genere umano di cambiare livello ontologico e anche l'incapacità di modificare strutturalmente la propria condizione umana.
La mancanza di punti di riferimento, tipica dell'era moderna, il razzismo, il relativismo tanto esecrato (giustamente, per una volta) da Papa Benedetto XVI, erano tutte piaghe sociali derivanti unicamente dalla progressiva carenza di Helleborus e quindi, conseguentemente, di sempre minori assunzioni dell'enzima CDC69 da parte della razza umana, sempre più bloccata nello status quo, e ormai incapace di altruismi di qualsiasi tipo.
Il colpo di grazia a questo processo di degrado, raggiunse il suo culmine quando la Tabasco Brand comprò i diritti della Salsa Pea & Lerrins e si mise a produrla in massicce quantità, trasformandola in un prodotto di massa. Un percorso molto simile a quello dell'aceto balsamico di Modena, un tempo preparazione lenta e preziosa, ed oggi praticamente un insignificante caramello acidulo, reperibile anche nei centri commerciali più scadenti.
In effetti la Tabasco cercò un elemento che producesse un effetto simile al celebre bruciore indotto dalla storica salsa. I suoi ricercatori misero a punto un componente chimico,lo sfinteril-metil-benzotoulene, che effettivamente produceva un arrossamento della zona perianale. E di questo la gente ignara si contentava, ormai convinta di aver rimesso le mani su un prodotto di nicchia destinato ai ricchi e di poterne disporre a suo piacimento. Tutti i parvenues di Brescia, i gestori di discoteche riminesi, i caciottari romani, i palazzinari della costiera amalfitana, avevano sulla tavola una bottiglietta in pvc con dispenser della celebre salsa.
Ma la "Pilerry RED ASS" (così era stata rinominata la salsa dalla Young&Rubicam, l'agenzia che aveva curato il rilancio del prodotto) non produceva ovviamente salti ontologici, e men che meno mutazioni razziali.
Kate sapeva tutto questo, ed era l'unica detentrice di questo segreto, oltre a sapere esattamente tutte le condizioni per la perfetta coltura dell'Helleborus.
Ora aveva una missione: doveva salvare il mondo dall'imbecillità e dal livellamento.
Ma l'impresa non era semplice: aveva bisogno di un partner.

Il ricatto

Kate aveva una gran voglia di raccontare tutto a Amy ma, pur di comparire in Shit Generation, Kate aveva sottoscritto un patto di riservatezza su quanto era avvenuto nella trilogia. Non c'erano penali di ordine finanziario ma la sanzione, in caso di violazione del patto, era ben più grave: lei sarebbe stata eliminata, una sorte di morte bianca, dalla storia. Non sarebbe stata eliminata, semplicemente non sarebbe più comparsa... poi, col tempo, tutti si sarebbero dimenticati di lei. Sì, era una sorta di ricatto, ma non c'erano alternative, avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa sul passato.

"Chi siete?" Chiese una voce che proveniva da dietro le rocce di fronte a loro.
"Siamo entrate qui per la pioggia" rispose Amy.
"Vi ho chiesto chi siete"
"Sei un poliziotto?" chiese Kate.
"No. Chi siete?"
"Cazzo... sei proprio noioso!"
"Noioso? Noiosa, tutt'al più" rispose la voce, tipicamente maschile "Oggi sono travestito da donna"
"Me ne occupo io" disse sottovoce Kate ad Amy "questo posto deve avere un'altra entrata".
"Stai attenta!"

Kate uscì senza preoccuparsi della pioggia. Lì vicino, dall'altra parte della parete di roccia, il suo intuito le diceva che c'era sicuramente un piccolo produttore di CDC69, il concentrato di H.F.Mutans, l'ingrediente per la salsa ma anche - e soprattutto - una potentissima droga utilizzata per i salti di livello ontologico. Gli indizi c'erano... la coltivazione di H.F. ed il repentino salto uomo/donna che si era verificato poco prima... Ora si trattava di capire per chi lavorasse... e Amy non doveva accorgersi di nulla... Kate non voleva finire nell'oblio.

domenica 27 gennaio 2008

"Questa ontologia mi ha rotto i coglioni!"
"Peggio per te!"
"Poteva andare peggio, poteva piovere!"

A Knowth, nella contea di Meath, poco a nord di Dublino, stava cominciando a piovere...
"... e comunque non capisco perchè ti preoccupi tanto dei salti temporali. Abbiamo mescolato livelli ontologici, possiamo benissimo mescolare epoche diverse. La realtà è più importante del tempo; ontologicamente, voglio dire"
"Ipse dixit!"
"Te lo ripeto: fanculo!"

Anche in Irlanda l'Helleborus Mutans?

Amy diede 32 sterline al tassista e lo pregò di ritornare entr due ore, il tempo necessario per fare riemergere i ricordi e forse qualcosa d'altro.
"Volete rimanere qui per due ore, con questo fetore?"
"Torni fra due ore, per cortesia."
In realtà il tassista aveva ragione, il puzzo era quasi insopportabile. Non era così che ricordava quel luogo. Sin da bambina le avevano detto di stare alla larga da quel posto ma non le sembrava che fosse per il lezzo che la stava aggredendo. Cosa era successo?
"Helleborus Foetidus***" disse Kate dopo avere dato un'occhiata alla vegetazione per essere sicura di quello che stava dicendo.
"Non c'era quando ero piccola!"
"Ora sì, ed ora vediamo se è come quello di Kew Gardens o come la variante H.F. Mutans di Camberwell Green" disse a bassa voce Kate, ricordando come e quando si era ferita ad un braccio col secondo, rischiando il colore della sua pelle d'alabastro.
"E poi?"
"Utilizzeremo la tecnica olandese. Porteremo in albergo le infiorescenze, le seccheremo con il phon e dopo averle spezzettate le immergeremo in una bacinella d'acqua e ghiaccio, ce le faremo frullare dal ragazzo del bar, e poi le filtreremo fino ad ottenere una polvere. Ci sarà utile."

Dopo due ore esatte ricomparve il tassista. Non appena vide i grandi mazzi di fiori che le due ragazze avevano tra le braccia, ripartì immediatamente, rifiutandosi di farle salire. Stava per piovere e alle due donne non rimase alternativa ad entrare nella tomba.

"Chi siete?" Chiese una voce che proveniva da dietro°°° le rocce di fronte a loro.


Note dell'Editore

*** L'helleborus Foetidus è una pianta diffusa in luoghi sassosi e cespugliosi, dal fusto ramoso, foglie lungamente picciolate, con una decina di segmenti lanceolati dal margine seghettato, le brattee sono ovali e di colore verde pallido, i fiori campanulati, perndenti, sono di colore verdastro marginati di rosso-brunastro, la pianta emana un odore nauseabondo.

°°°
La struttura del tumulo, circondata da tumuli "satelliti" minori, è complessa: contiene due lunghi e stretti corridoi che partono agli opposti della collina e che, singolarmente, non si congiungono nel mezzo ma rimangono separati da una spessa parete di rocce, attraverso la quale è tuttavia possibile comunicare a voce.


La macchina del tempo?

"Come controlliamo questo continuo salto temporale?"
"Peggy parte da It's Now or Never e arriva a Viareggio dove c'è Robbie Williams con Let's Swing Again... Hai ragione, il salto è di una cinquantina d'anni!"
"Bei tempi, quelli... lasciamo che se ne occupino gli autori"
"Ma dimmi una cosa, di quella Peggy delle foto a casa del nonno di Kate ne sai qualcosa?"
"Quella che guidava la Jaguar?"
"Quale Jaguar?"
"Domanda contro domanda, vuoi smetterla prima o poi?"
"Perchè?"
"Fanculo!"

sabato 26 gennaio 2008

Peggio di prima

Flack si trovò come al solito coinvolto in situazioni che non condivideva. Di solito compariva verso fine anno, nei giorni vicini al suo compleanno, per fornire il rapporto annuale sugli investimenti. Ma quella volta dovette farsi vivo in un momento inconsueto. Le azioni che gestiva a avevano reso parecchio, superando indenni le diverse crisi economiche. Che la merda fosse il maggiore bene-rifugio Flack lo sapeva da tempo, ma non avrebbe mai immaginato che l'indice shittel avrebbe raggiunto i massimi storici proprio in quel momento di crisi internazionale. Le richieste d'acquisto piovevano dai quattro punti cardinali. C'era tutta una generazione pronta a investire nello shit business, anche se la Banca Centrale della Merda aveva frenato la corsa degli insider traders, cordate di piccoli cagatori che speravano in un impossibile protagonismo.
Aveva in mano un mercato, ma le sue mani erano legate. Non poteva prendere decisioni senza una opportuna delega.
Flack viveva in assoluta povertà, lasciando intatto il patrimonio. Ma da anni non aveva più notizie di nessuno. Riceveva periodicamente il suo appannaggio concordato, una miseria che lo aveva costretto a vivere alla Pensione Belvedere di Viareggio.
Non è difficile immaginare la felicità di Flack vedendo scendere dal taxi quella giovane americana. Era la prima novità da circa otto mesi. Ma quando vide che la ragazza aveva cucito sullo zaino lo stemma dell'Ordo Merdiensis capì che era giunto il momento.
Non sapeva di cosa, ma era giunto il momento. Questa storia era ancora peggiore della precedente, se mai era possibile. Ma signigficava che Kate si era mossa. E se Kate si muoveva c'era un motivo.
La ragazza entrò e andò al bureau.
"Buongiorno, Mi chiamo Peggy Fuller. Ci dovrebbe essere una stanza..."

Misteriose coincidenze

Il 737 atterrò molto dolcemente a Dublino. Prima di salire su un taxi (destinazione Newgrange, circa 20/25 minuti) Kate pensò bene di andare in bagno. Fece quello che doveva fare e poi decise di lavarsi le mani. Mentre stava per aprire il rubinetto diede un occhiata allo specchio. Un'auto con un vistoso numero 9 sul cofano sfrecciò alle sue spalle. Istintivamente si voltò. Non c'era nulla, solo una parete di piccole piastrelle di ceramica bianca. Fissò di nuovo lo specchio e l'auto passò di nuovo. Kate memorizzò i tempi del fenomeno, attese alcuni secondi e guardò di nuovo lo specchio. Ora voleva vedere chi stava guidando l'auto. Non ci riuscì perchè proprio nell'istante topico, un'altra auto superò la prima, sovrapponendosi ad essa. In queste situazioni Kate non si stupiva mai di nulla, si preoccupava solo di registrare dati e informazioni.
"Finalmente!" disse Amy.
"Scusami, ho avuto qualche problema..."
"Mestruazioni?"
"No, solo un contrattempo..." rispose Kate pensando allo studio di suo nonno Timothy. La macchina numero 9 c'era in almeno una dozzina di piccole cornici, appese disordinatamente sopra il caminetto. nelle altre c'era spesso il volto di sua zia Peggy.

Motherless Child?

Il Boeing 737 della Ryanair stava per atterrare a Dublino.
Amy e Kate stavano chiacchierando, una conversazione matematica, del più e del meno. Di fianco a loro, al di là del corridoio, due vecchie signore stavano chiacchierando.
"Ginsberg, Kerouac, Ferlinghetti... incredibile, tutti insieme..."
"Già..."
"E poi subito dopo i Beatles, i Rolling Stones, i Traffic.."
"Sì, me li ricordo bene!"
"Come, te li ricordi?"
"C'ero anch'io, sono andata anche a Woodstock..."
"Nel 1969?"
"Nel 1969, quasi 39 anni fa, in quel periodo avevo una storia con Richie Havens"
"Quello di Freedom?"
"Proprio lui, lo stesso di Motherless Child. Un grande successo che dedicò a mio figlio Carne"
"Mia cara Isa, non me ne avevi mai parlato!"
"Non me lo avevi mai chiesto. Comunque quelli erano altri tempi, c'era allora una grande generazione, menti migliori..."
"Hai ragione, oggi c'è una generazione di merda..."
"Anche allora, anche allora... avresti dovuto vedere cosa succedeva ai bordi di un piccolo circuito del Kent..."

"Mi perdoni, signora - chiese Amy - sta parlando di Lydden Hill?"
La vecchia signora, quella che stava per finire la frase, con un po' di fatica (la sua artrosi cervicale stava peggiorando) si girò verso la ragazza e rispose subito senza manifestare la sua irritazione per l'interruzione imprevista:
"Sì cara, proprio di Lydden Hill" poi, senza preoccuparsi di sembrare maleducata, si girò di nuovo. Nei pochi attimi in cui la vecchia signora si era rivolta ad Amy, Kate riconobbe la Spilla.
"Cazzo! - pensò sperando di sbagliarsi - Non ne posso più, qui ricomincia tutto da capo."

Citazione

All’alba, armati di ardente pazienza, entreremo nelle città splendide. (Arthur Rimbaud)

Reality, Onions,Comics, Onthology


"Checazz... Che cosa diavolo stai cercando di fare?"
"Semplicemente ricreando condizioni diverse al momento della SUA nascita"
"E rifare tutto?"
"Ma sarà tutto diverso... c'è questo circuito misterioso, ci sono dei giovani ragazzi americani nei roaring sixties, c'è questa Peggy e questo Larry..."
"Mioddio!!! continui a riempire la nostra vita di stronzate per eludere i problemi fondamentali"
"Che sarebbero?"
"Maledetta vecchia checca bastarda! Non l'hai ancora capito? Il problema è il nostro livello ontologico. Non siamo gli autori ma non siamo neanche dei personaggi della storia!"
"Chi ti ha detto che non siamo gli autori?"
"Davvero credi di essere l'autore?"
"Semplicemente non mi pongo il problema. Stando ai tuoi desideri, dovremmo riempire le pagine di considerazioni ermeneutiche, io invece preferisco deliziare i nostri lettori. E tutto. Buonanotte"
"Beh se ricreiamo la storia noi potremmo entrarci come super-eroi! Io vorrei avere una super-minchia ed essere super-super fico e farmi tutti i più bei cazzi di Miami"
"MI hai fatto venire un'idea. Negli anni sessanta andavano forte i fumetti, no?"
"Allora potremmo lanciare un fumetto con le nostre figure, in modo da creare una specie di mitologia..."
GM mangiò un rahat lukùmia, ingoiandolo praticamente intero. Evidentemente Colui doveva essere rincoglionito. A un problema ontologico rispondeva con un circuito di automobiline, a una prospettiva ermeneutica opponeva un fumetto...

Ma nelle edicole le prime copie di The Martfyer, in cui due ambigui anziani tessevano le fila di storie impossibili, andavano a ruba.

Autumn Departures


Era una bella sera d'autunno, di quelle limpide e ventose. I ragazzi parcheggiarono davanti all'Happy Hour. Il juke box sparava It's Now Or Never, l'ultimo successo di Elvis. Tutti ordinarono una Pepsi e qualcuno volle anche una fetta di torta di mele.
"E' vero che parti, Peggy?" chiese Larry
"Diciamo che mio padre mi spedisce fuori dalle palle"
"E dove ti spedisce?"
"In Italia... abbiamo dei parenti, credo"
"Splendido! Degli zoticoni mafiosi che abitano in palazzi antichi con le lenzuola stese!" disse Nigel
Tutti risero.
"No, - disse Peggy - hanno un albergo in una piccola città di mare"
"Allora troverai sicuramente un pescatore che ti porterà in barca e ti canterà Malaguena accompagnandosi con la chitarra"
"Nigel, quelli di Malaguena sono spagnoli. In Italia cantano O' sole mio"
"Quanto stai laggiù?" chiese Larry
"Ma quanto interessamento!" interruppe Jenny
"Scrivetemi. l'indirizzo è... - cercò un biglietto nella borsetta - Pensione Belvedere, via Garibaldi 14 Viareggio, Italy"

venerdì 25 gennaio 2008


Peggy è arrabbiata

Larry e Jenny stavano tornando a casa. Dal Jukebox di King Roy usciva la scatenata musica di Jerry Lee Lewis, i ragazzi sedevano nelle loro Chrysler 300D.
"Peggy è arrabbiata" disse Jenny
"Con me?"
"Sei il solito egocentrico. Pensi che tutto il mondo giri intorno a te"
"E allora con chi, è arrabbiata?"
"E' arrabbiata e basta. Siete voi uomini che dovete sempre essere arrabbiati con qualcuno. Le donne possono anche essere arrabbiate e basta".
"E' per le mestruazioni?"
"Sei... un idiota!" disse Jenny con gli occhi che le lacrimavano per la rabbia.

Era il 9 settembre. Il Presidente Eisenhower aveva appena firmato la Risoluzione Unita 170 del Senato, promuovente il concetto di un'Unione Atlantica federale. Il sondaggista e tesoriere del Comitato dell'Unione Atlantica, Elmo Roper, successivamente aveva pronunciato un discorso, intitolato The Goal Is Government of All the World, nel quale dichiarava:
“Per questo appare evidente che il primo passo verso il Governo Mondiale non potrà essere compiuto fino a quando non avremo progredito su quattro fronti: economico, militare, politico e sociale."

Verso le tombe

Amy Doran, 23 anni, la direttrice del Lydden Hill, guardava da lontano il suo circuito. Guardava e sognava, sognava di essere nella terra dove la sua famiglia aveva radici profonde, l'Irlanda. In particolare ricordava la tomba di Knowth (in un prato della Doranland, a due passi da Newgrange) la cui particolare forma le ricordava una delle due colline gemelle che aveva visto a Dover e a Calais poco tempo prima.
Sin da bambina le avevano detto di stare alla larga, di non avvicinarsi troppo all'imbocco perchè... I perchè ogni volta erano diversi ma non ce ne era mai uno tranquillizzante. Avessero ragione o no, non c'era nessun bisogno di approfondire la sua curiosità. C'era sicuramente sotto qualcosa! ma ora ormai era una donna...
"Vieni con me questo fine settimana?"
"E il circuito?"
"Piove a dirotto e abbiamo sospeso le corse"
"Si potrebbe fare, dove hai intenzione di andare?"
"In Irlanda, a Newgrange poi a Knowth, voglio vederci chiaro, questa volta..."
"Ma non dovevi andarci per il solstizio di inverno?"
"Stavo male, ma non aspetterò l'estate, vogli andarci subito" con Kate si sentiva più sicura.
"Ok, andiamo."


Come va?


"Non va un tubo", disse Larry. "non si riesce a fargli prendere giri, cioè, anzi, li prende ma poi si siede. No, cioè è un casino, da fermo va su regolare, andando si spegne."
"E' magro di carburazione".
Jenny stava seduta sullo steccato e come al solito sentenziava. Ma se lei diceva che era magro di carburazione voleva dire che lo era, magro.
"Jenny la sa come il diavolo" disse Nigel tirando fuori la testa dal cofano "di più, come mia madre quando ti spiega la ricetta della torta di mele, accidempoli. Jenny, sei una pizza!"
"Humpf!" fece lei tirando fuori dieci pollici di lingua, "affari vostri, ragazzi. Io vado a casa"
Saltò giù dalla sbarra e si allontanò verso il parcheggio col mento per aria e i capelli indorati dall'ultimo sole del pomeriggio.