giovedì 6 marzo 2008

Credits

Grazie ai lettori di Goito, Napoli, Fano, Sesto Fiorentino, Catania, Genova, Milano, Pescara, Bari... che stanno leggendo la storia. Queste informazioni ci sono state fornite dal contatore di Extreme Tracking.

domenica 24 febbraio 2008

Titoli di coda

Jimmy girovagò a lungo nelle campagne del Kent, la speranza di trovare Kate non lo abbandonò mai. Quando morì, dopo una notte di gelo, trovarono nel taschino della sua camicia un taccuino di pelle, dall'aspetto molto vissuto. Al suo interno c'erano annotazioni preziose.

Kate e Peggy, in Irlanda, aspettavano pazientemente che l'aqua in eccesso evaporasse.

Il giovane Peacock prese presto il posto che per anni era stato dello zio. Oliver Rolling gli giurò fedeltà.

L'assistente di Lefevbre stava ancora aspettando che il suo capo ritornasse per avere la sua meritata promozione.

Winnie, aspettando il nuovo parabrezza per la Jaguar, utilizzava la Bentley anche se ormai una delle due macchine era diventata inutile.

Fanculo3

"Ti sta bene quella vecchia vestaglia!"
"Non mi invecchia?"
"Non più di quanto tu non sia"
"Gradisci un rahat lukùm?"
"Ho paura di annoiarmi"
"Un dito di Lepanto?"
"Non starmi così addosso, non ti sopporto"
"Sono cazzi tuoi"
"Stai zitto"
"...'nculo".

Fanculo2

"Per un po' di tempo potremmo andare a stabilirci nello Yorkshire, adesso la villotta dovrebbe essere libera..."
"Io e te insieme?"
"Perché, non ti va?"
"Non rispondere a una domanda con un'altra domanda"
"Potremmo concederci una vita agiata e tranquilla..."
"... Già, e magari narrare le nostre gesta!"
"Era una battuta sarcastica?"
"E la tua domanda?"
"Non cominciare"
"Vai a dare via il culo"
"Non rendermi la vita impossibile"
"Non rompermi i coglioni"
"Non essere aggressivo"
"Non lamentarti sempre"

"Potremmo assumere due pseudonimi: io vorrei uno pseudonimo che non riveli nessun nome, che lasci un'aura di indefinitezza intorno alla mia identità..."
"Sì, meglio lasciarla indefinita..."
"Tu potresti assumere uno pseudonimo che denota la tua enorme carogneria"
"Fanculo"

Fanculo

Avevano avuto il tempo di vedere Peggy e Kate affacciate alla finestra della cucina ma quando entrarono nella casa non c'erano più eppure non potevano essere uscite, le avrebbero incontrate. Chiusero a chiave la porta e ispezionarono tutta la casa guardando dappertutto, dentro gli armadi, sotto i letti, in soffitta... non rimaneva che la cantina, dove erano nascosti i due bidoni d'acciaio.
Kate e Peggy non erano nemmeno lì e nemmeno i due bidoni.
"L'effetto sta finendo"
"E' stato bello!"
"Non sempre!"
"Mezzo pieno!"
"Mezzo vuoto!"
"Fanculo"

La fine del viaggio

Peggy e Kate erano alla finestra della cucina quando due macchine, una Bentley e una Jaguar, entrarono nel parcheggio.
"Presto! scendiamo in cantina!"
"Cosa facciamo?"
"Lo so io, tu aiutami a spostare i bidoni"
"Dove?"
"Lo sai dove siamo?"
"Certo!"
"No, non lo sai, siamo sul primo tumulo di Lydden Hill, abbiamo una via di uscita"
"Dove?"
"Tu devi solo dire Apriti e la via si spalancherà"
"Ci seguiranno?"
"Devi dare l'ordine!"
"Apriti!"
La roccia divenne una porta e si aprì. Uscirono.
Dal fondo della valle saliva una nebbia densa e grigia, come un alito millenario.Lei andò verso il lago, Peggy la seguì.
"Un giorno questo fiume sarà un mare" disse. Ma lei guardava lontano, forse indietro, verso i bastioni del passato.
"... e i nostri nipoti giocheranno con le onde, gli gnu torneranno all'ovile e la cutrettola tornerà fare il nido in soffitta".
"Un giorno, forse."
"Dove siamo'"
"Non lo so ancora, o a Knowth o a Cerveteri" disse Peggy facendo rotolare un bidone.
"Preferirei Knowth" disse Kate spingendo l'altro.

Peggy non aveva ancora detto a Kate che qualcuno aveva annacquato la roba.

Sintesi?

La Jaguar affiancò la Bentley. Solo allora Carnet si accorse che era la sua Bentley e che al volante c'era lui.
"Bella botta, eh?"
"Cosa intendi?"
"Il parabrezza"
"Cosa ha il parabrezza?"
"E' a pezzi"
"E allora?"
"Allora ti ho visto"
"Anch'io"
"Ma io non ho investito nessuno"
"Se ti riferisci a quella storia in Hyde Park, io non c'entravo"
"No, parlo dei due vecchi che hai travolto mezz'ora fa"
"Vecchi? Erano due volpi!"
"Due vecchie volpi. Può essere"
"Dove stai andando?"
"Dove vai tu"
"Ovvio!"
"Ne hai ancora?"
"Di cosa?"
"Lo sai benissimo!"
"Qui no, ma dovrebbe essercene in abbondanza a Lydden Hill"
"E' buona?"
"Direi di sì, salti ontologici, sdoppiamento di personalità... però devi continuare a prenderla, l'effetto prima o poi finisce"
"Lo temevo"
Entrarono insieme nel posteggio del circuito.

Intervento diplomatico

L'assistente di Lefevbre doveva assolutamente comunicare a qualcuno le sue informazioni, era ormai consapevole che solo lui avrebbe potuto salvare il mondo. Se Taffery fosse riuscito nel suo proposito gli inglesi avrebbero dato la colpa ai francesi, il danno sarebbe stato irreparabile e le conseguenze disastrose. L'Ammiraglio Peacock era con Lefevbre, quindi anche lui irraggiungibile (molto di più di quanto non pensasse). Doveva contattare qualcun altro, uno di cui potersi fidare... trovato! Il nipote del commodoro poteva fare al suo caso. Telefonò al SISBO, il direttore Peacock era fuori sede ma le referenze diplomatiche ebbero il loro effetto. Non più tardi di 6 secondi dopo i due uomini stavano parlando. Il giovane Peacock ricordava bene la conversazione avuta con lo zio nei cessi pubblici di Covent Garden. Anche se in quel momento non c'era lo zio non era solo, i riservisti dei Royal Marines erano tutti dalla loro parte e una azione militare non era da scartare... Dopo il buon fine dell'operazione avrebbe pensato a giustificarla, avrebbero potuto trovare armi ed esplosivi sui mezzi arrivati dalla Francia.

I riservisti aspettavano la chiamata da anni, erano sempre pronti all'azione. Entrò prima in azione la brigata del Kent. Identificarono l'obiettivo, ruspe, mezzi anfibi, autopompe, una vera colonna di mezzi militari ben mimetizzati, in Inghilterra con la scusa di un piccolo terremoto. I tiratori scelti circondarono l'ampio piazzale utilizzato come base, al comando di Oliver Rolling aprirono il fuoco, un colpo solo ciascuno, nello stesso istante, un colpo di frusta. I terroristi si afflosciarono tutti, nello stesso istante. Tutti tranne uno, era andato a pisciare.
"Sono un cittadino francese" gridò alzando le mani.
"Era meglio che non lo dicessi" disse Oliver, spuntando alle sue spalle con il suo coltello preferito nella mano destra, mano che utilizzò per tagliargli la gola.
I riservisti salirono sui mezzi e li riportarono sui traghetti francesi con cui avevano attraversato la Manica. Come preda di guerra si tennero le armi e gli esplosivi.
"Tutto fatto. Avvisa Archie che siamo sempre pronti"
"Ben fatto, Generale. Lo zio ha grande stima di lei"

"Come è andata?"
"Bene, ora è un problema vostro"
"Dei corpi cosa ne avete fatto?"
"Sono dentro l'autopompa rossa"
"Buon lavoro, Peacock!"
"Altrettanto, giovanotto! Auguri per la sua promozione"
"Promozione?"
"Non appena il suo capo saprà quello che lei ha fatto"

Il traghetto che trasportava l'autopompa rossa naufragò sulla via del ritorno. Tutti i membri dell'equipaggio vennero salvati da alcune navi della flotta francese che stavano facendo delle manovre nei dintorni.

Da una delle colline circostanti un uomo aveva assistito all'accaduto.
"Queste scene le fanno proprio bene! Sembra tutto vero... prima o poi questo film lo andrò a vedere"

sabato 23 febbraio 2008

L'incidente

L'idea di Lady Hinshelwood non era male. Scesi dall'Aston Martin salirono su una Silver Shadow del 1960. Lui come autista, lei sull'ampio sedile posteriore, avrebbero ingannato chiunque, sarebbero sembrati due normali personaggi della borghesia inglese. La Rolls era in perfette condizioni, la vernice perfetta grazie ad un generoso strato di cera, il motore ticchettava come un orologio di marca. Per prudenza scelsero strade secondarie procedendo a velocità ridotta, come si conviene ad una gita in campagna. Sapere di essere ricercato dalla polizia non lasciava certo tranquillo Jason ma la presenza di Lady Cophetua lo rassicurava, la vecchia aveva sempre la soluzione sotto mano e, quando non l'aveva, riusciva sempre a corrompere qualcun altro, quello che aveva la soluzione. Il risultato era lo stesso.

La vecchia dormicchiava mentre si stavano avvicinando a Lydden Hill. Jason stava per imboccare la A2 quando sullo svincolo, contromano, arrivò a velocità sostenuta un taxi. La Rolls cercò scampo sulla sinistra ma rimbalzò sul robusto guard rail, si mise di traverso e fu centrata in pieno dal taxi che non aveva neppure accennato ad una frenata. L'urto fu così violento che i tre occupanti non ebbero modo di accorgersi che le due auto avevano preso fuoco.

Il botto richiamò l'attenzione di un uomo appoggiato al parapetto di un ponte sul canale che costeggiava l'autostrada.

Addio ammiraglio!

Lefevbre. prima di arrivare a Calais, aveva le idee chiare su quello che stava succedendo e quel Taffery, o in qualsiasi altro modo si chiamasse, andava eliminato. Bisognava farlo senza chiasso perchè le protezioni di cui godeva venivano dall'alto. Chiamò il suo assistente. Doveva chiamare l'ambasciata francese di Kabul, doveva chiedere con codice rosso tutte le informazioni che riguardavano la madre di Taffery, nata a Nangarhar e probabile fiancheggiatrice dei talebani.
"Taffery? Ho controllato anch'io, sua madre è viva e abita a Carcassonne, fuori dalla porta sud, vicino all'Hotel Vicomte!"
"Io parlo di un terrorista, tu parli di coperture!"
"Ma i documenti..."
"Sono serviti solo per infiltrarsi ma ora abbiamo scoperto la verità"
"Laureato a Tolosa in scienze politiche dopo licenza a pieni voti al liceo cattolico Michel-Montaigne di Bordeaux, scuole inferiori a Saint Jean de Luz, asilo a Biarritz dove è nato il..."
"Hai guardato anche i miei documenti?"
"No, non mi permetterei mai"
"Guardali"
"Lo farò"
"Subito!"
"Eccoli"
"Leggi ad alta voce"
"Sissignore! Laureato a Tolosa in scienze politiche dopo licenza a pieni voti al liceo cattolico Michel-Montaigne di Bordeaux, scuole inferiori a Saint Jean de Luz, asilo a Biarritz dove è nato il..."
"Ora leggi i tuoi"
"Sissignore!... geometra, diplomato all'istituto tecnico di Montpellier, nato a Montpellier dove risiede... Signore, i miei dati sono falsi!"
"Quindi anche gli altri sono falsi Ora sbrigati che dobbiamo eliminare quel traditore!"
Gli dispiaceva dovere eliminare uno dei più brillanti agenti del suo servizio, ma questa volta l'aveva fatta grossa. Cercare di invadere da solo l'Inghilterra mandando a rotoli un progetto che era costato anni di lavoro e grandi investimenti... Doveva farlo, l'ammiraglio Peacock avrebbe potuto vantarsi, insieme al suo collega francese aveva sventato un attacco terroristico, l'ideatore, nato in una provincia afghana confinante con il Pakistan, era stato eliminato, nel suo covo erano stati trovati documenti di importanza strategica.

A Calais lo aspettava l'ammiraglio Peacock a bordo dell'hovercraft. Partirono immediatamente per Dover. Quando erano a poche miglia dalla costa l'ultimo container di bario esplose sotto di loro. Il sogno del commodoro, quello di morire in mare, si era avverato, quello di Lefevbre, di andare in pensione in Martinica, nella sua bella casa sulla spiaggia, no.
L'assistente di Lefevbre aveva trovato le informazioni richieste (la madre di Taffery era stata arrestata prima di un attentato assieme a due dei suoi figli) ma non riuscì a contattare il capo sul suo telefono satellitare.

Uno dopo l'altro...

Il sole la abbagliava mentre camminava sul ciglio della strada, ogni tanto inciampava su una zolla, i suoi tacchi non erano l'ideale per una passeggiata in campagna.
"Maria!"
"Maria!"
"Bisognerebbe frustarla! Quando ti serve non c'è mai, mi arrangerò da sola, come al solito"

Maria, una matura italiana di Pordenone, era stata al suo servizio cinquant'anni prima, subito prima che Isa si sposasse. Servizievole, mite di natura, l'aveva sempre seguita, aveva assecondato la sua indole, non aveva mai battuto ciglio di fronte ai suoi insulti o ai suoi capricci. Lo avrebbe fatto ancora ma purtroppo era morta 32 anni prima.

Si era agitata e come ogni volta che si agitava sentiva una irresistibile necessità di pisciare. Si abbassò le mutande di lino, si accucciò e per evitare che la scarpa destra si bagnasse spostò il peso dall'altra parte. I muscoli del vecchio corpo, indeboliti dall'età e dalla inattività, non furono in grado di contrastare l'improvviso spostamento, Isa rotolò lungo la scarpata del canale, piombò nell'acqua, annaspò per qualche istante, affondò. L'acqua, che scorreva lenta verso sud, restituì il corpo, che aveva urtato contro un pilone di un piccolo ponte, una trentina di metri più avanti.

L'uomo appoggiato al parapetto stava fumando una sigaretta pensando a tutto quello che era successo in qugli ultimi minuti. Solo quando stava per gettare in acqua il mozzicone vide il cadavere di una vecchia signora galleggiare sotto il ponte, impigliata nei ferri arrugginiti che uscivano da uno dei piloni.

Il viale del tramonto

Il tassista era simpatico, parlava lentamente in un cockney che avrebbe potuto essere di Plaistow, un sobborgo della zona est, caratterizzato da una forte presenza di cattolici. Gli piaceva di più il papa precedente, ma in fin dei conti non toccava a lui emettere giudizi...
Isa ascoltava senza intervenire.
"Se disturbo, mi avverta"
"Niente affatto, la ascolto volentieri"
"D'altra parte il viaggio è lungo..."
"Non si scusi, va bene così"
"E' un piacere servire clienti come lei"
"Grazie"
"C'è poco traffico, oggi"
"Forse è per via del terremoto"
"Terremoto? Dove?"
"Dove stiamo andando noi"
"Non me lo poteva dire prima?"
"Lei non lo ha chiesto?"
"Come facevo a chiederlo se non ne sapevo niente? Dovrei forse chiedere a tutti i clienti se c'è stato un terremoto là dove mi chiedono di andare?"
"Io non faccio il tassista, sono affari suoi"
"Non si approfitti di me, non sono il tipo da porgere l'altra guancia!"
"Temo, giovanotto, che lei sia un po' paranoico"
"Forse è meglio che stiamo zitti"
"Forse è meglio che lei faccia il suo lavoro e la smetta con questi discorsi del cazzo!"
"Cara signora, lei è arrivata!" disse il tassista mentre rallentando ed avvicinandosi al ciglio della strada"
"Ma lei è pazzo?"
"Sì, signora, e lei è a piedi" disse mentre ripartiva sgommando.
"Non si è nemmeno fatto pagare..." pensò Isa, che pur non avendo capito cosa era successo cominciò ad avviarsi mentre il tassista faceva inversione di marcia attarversando irregolarmente l'aiuola centrale.
Poche decine di metri più in là un corpo straziato giaceva sull'asfalto.
"Che disordine!" Isa era davvero arrabbiata, il personale di servizio non conosceva più i propri doveri... le strade andavano pulite!
"E questo cos'è? Buttano via anche cose così belle! Proprio strano questo posto, devo proprio parlare con il direttore... in ogni caso qui non ci torno più" e così dicendo raccolse la spilla e la guardò.
"Questi cinesi fanno proprio di tutto" disse gettando la spilla nel canale che correva a lato della strada.
"Il sangue mi ha sempre dato fastidio" disse poi pulendosi le suole delle scarpe sfregandole sul terriccio ai bordi dell'asfalto.

Ricominciò a camminare proteggendosi gli occhi con la mano; il sole di mezzogiorno, ancora basso per via della stagione, la colpiva in pieno volto.