"Mi basta" disse Myr.
"Ma ne hai letto solo una parte.."
"I copioni sono tutti uguali"
"Se fosse davvero così anche i film sarebbero tutti uguali"
"Non è vero, con copioni uguali ci sono registi diversi"
"E' allora come quando si gioca a poker?"
"Sì, chi è bravo perde poco con brutte carte, vince molto con carte buone"
"Con una doppia alle donne te ne andresti?"
"Sì, se pensassi che c'è in giro anche solo un piccolo tris"
"Tornando alla storia, cosa ne dici dell'ultima parte di Klaus?"
"Non è male, ma manca il guizzo di genio, ci sono alcune ridondanze... troppe citazioni del passato... ottimi trucchi per riempire cento pagine, minimo contrattuale"
"E tu cosa avresti fatto?"
"Lo vedrai, guarda qui sotto"
"Il conto, per favore"
"Subito, signore" disse il commesso, in tono un po' troppo servile.
Myr, tra i sette negozi londinesi di Penhaligon's preferiva quello storico, al 41 di Wellington Street, strada purtroppo resa famosa nel 96 dallo scoppio di una bomba su un autobus. Gli piaceva l'atmosfera del vicino Covent Garden, la musica dei gruppi del Rock Garden, il modesto mercatino del Jubilee Market...
"Tre saponette di Endymion al pepe, 20 sterline, Blenheim spray, 65 sterline, un blocco per note tascabile, 40 sterline. Totale 125 sterline. Come preferisce pagare, signore?"
Myr pagò con la sua carta di credito (senza addebitare i suoi acquisti alla produzione) cercando di non fare vedere il suo disappunto. Era entrato per acquistare un bloc-notes e si era lasciato prendere la mano. Pazienza, avrebbe rinunciato a cercare e ad acquistare un Burberrys di seconda mano per il Rifondatore.
Sul blocco iniziò a scrivere la parte di questa storia che ormai comprende anche lui.
Myr, mani in tasca, ritornò sui suoi passi, riflettendo sul da farsi. Arrivò sullo Strand e si diresse verso Simpson, il ristorante del Savoy. Era in giacca e cravatta, quindi lo avrebbero fatto entrare e così andò.
"Fumatori o non fumatori?" gli venne chiesto con tono cortese.
"Fumatori grazie, e se possibile un tavolo vicino alla finestra, sto aspettando una persona"
"Cazzo, come faccio ad avere le mani in tasca quando almeno in una dovrei avere il sacchetto di Penhaligon's? Questa scena la devo modificare" pensò.
Myr ritornò in albergo, riflettendo sul da farsi. Lasciò il sacchetto al portiere ed uscì di nuovo; si diresse verso Simpson, il ristorante del Savoy. Era in giacca e cravatta, quindi lo avrebbero fatto entrare e così andò.
"Fumatori o non fumatori?" gli venne chiesto con tono cortese.
"Fumatori, grazie e se possibile un tavolo vicino alla finestra, sto aspettando una persona"
"E' già arrivata."
"Va bene interferire con la storia, ma se la scrivo io dovrei sapere se la persona che aspetto è arrivata oppure no. Questo mi inquieta, c'è qualcuno che riesce a precedere la mia fantasia e a modificarla. Ora riscrivo tutto e vediamo se anche questa volta..."
Strappò i due fogli, li appallottolò e li gettò in un cestino dei rifiuti, poi ricominciò a scrivere.
Myr ritornò in albergo, riflettendo sul da farsi. Lasciò il sacchetto al portiere ed uscì di nuovo; raggiunse a piedi Leicester Square dove entrò all'Odeon. Prenotò un posto in galleria per la proiezione successiva di No Country for Old Men dei fratelli Coen. Un uomo lo urtò. Myr era preparato ad un incontro con uno sconosciuto ma aspettava la parola d'ordine.
"Sorry!" fu tutto quello che sentì. Era quello l'uomo ed era quello il codice.
"Non si preoccupi" rispose in italiano. L'altro avrebbe capito e si sarebbero trovati più tardi vicini, su due poltrone attigue. Ora poteva andare a mangiare qualcosa da macdonald, di fronte alla Swiss House.
Aveva appetito anche al di fuori della storia quindi andò nello stesso macdonald della storia che stava scrivendo, non ne conosceva altri e la storia, in questo caso, gli era stata utile. Un uomo lo urtò e disse sottovoce
"Sorry"
"Non si preoccupi" rispose in italiano.
"Ci vediamo più tardi, al cinema, poi faremo un salto a Camberwell Green"
"Camberwell Green?"
"Ne hai parlato tu per primo, quindi non fare il finto tonto!" disse, con tono seccato.
Myr sapeva che prima o poi le due storie si sarebbero fuse, ma non immaginava che succedesse così in fretta. Non era una buona notizia: lui pensava di gestire la storia a suo piacimento e ore si trovava costretto a subirla, of course ontologicamente. Non era nemmeno una brutta notizia: forse ci si stava avvicinando alla fine e lui avrebbe ripreso ad occuparsi della sua collezione di farfalle ontologiche.
mercoledì 30 gennaio 2008
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