La vecchia millecento aveva retto per più di trecento chilometri e questo era un buon segno. Flacca aveva posticipato la realizzazione delle sue fantasie sessuali, ora doveva trovare il tumulo della foto. Lo trovò grazie alla pagina che teneva, religiosamente piegata in quattro, nel suo portafoglio da un paio d'anni. Non si aspettava tutti quegli arbusti con brattee sono ovali e di colore verde pallido, i fiori campanulati, perndenti, sono di colore verdastro marginati di rosso-brunastro, ma soprattutto quello che lo colpì fu l'odore nauseabondo.
"Io me ne andrei" disse Peggy non senza avere esitato.
"Io no. Tu resta qui. Non entrare."
Peggy (era nel suo DNA) ubbidì, come avrebbe fatto Kate nella stessa situazione.
Flacca entrò e sentì subito, al di là di una parete di roccia, in fondo la corridoio d'entrata, due voci femminili.
"Chi siete?"
"Siamo entrate qui per la pioggia" rispose una delle due.
"Vi ho chiesto chi siete"
"Sei un poliziotto?" chiese l'altra voce.
"No. Chi siete?"
"Cazzo... sei proprio noioso!"
"Noioso? Noiosa, tutt'al più" rispose cercando di modificare il timbro della propria voce.
"E' meglio essere prudenti" pensò tra sè e sè e ritornò sui suoi passi.
Controluce vide la silhouette di una figura femminile. Aveva detto a Peggy di non entrare e infatti non era Peggy ad essere entrata. La donna che gli si stava avvicinando aveva un corpo più solido, più maturo. Fianchi e polpacci erano quelli di una vera donna, non di una ragazzina ancora acerba.
"Che cazzo ci fai qui, Flacca?"
"Ci conosciamo?"
"Sì"
"Che cazzo ci fai qui, Kate?"
"Dobbiamo metterci d'accordo su cosa intendiamo entrambi per qui, poi forse potremo risponderci a vicenda."
"Dovremo scomodare il Rifondatore, vedrai che lui ci darà la risposta che cerchiamo."
lunedì 28 gennaio 2008
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