mercoledì 30 gennaio 2008

Non ce la faccio...

Carne procedeva a grandi passi sulla collina di Annuradhapurha a Sri Lanka. Il Rifondatore lo seguiva ansimando.
"Non ce la faccio... vai più piano"
"Dobbiamo raggiungere il punto più stretto della clessidra. Dovrebbe essere da queste parti..."
"Ma perchè ci andiamo a incasinare la vita?"
"Potevi startene nell'Olimpo come fa il Fondatore, invece di rompere i coglioni!"
"Anche Dio se ne stava in cielo, poi ha mandato suo figlio. Ho dovuto sporcarmi le mani perchè il Fondatore se ne sbatteva il cazzo e ha fatto finta di morire per sottrarsi alle sue responsabilità"
"Tutte le divinità lo fanno, è una loro caratteristica"
"Beh, io cerco di dare una mano, ma non ce la faccio. Non capisco più nulla, e non ho neanche un'idea delle mie, di quelle che riescono a impolpettare un po' tutto quanto insieme..."
"Allora stai a casa!"
"Se almeno riuscissi a parlare con quei due vecchi culattoni, forse..."
"Lascia perdere..."

Uscirono all'aperto. Non riuscivano a capire in quale livello ontologico fossero, in quale epoca, e neanche se loro fossero veramente loro, o non piuttosto dei volgari duplicati. Videro un edificio conosciuto; da una parte era la Pensione Belvedere, dall'altra la pensione di Frau Hauptdenkazz.
Il telefono del Rifondatore suonò.
"Sono Myrddin, penso di doverti delle scuse..."
"A proposito di quel Burberrys che mi hai rubato?"
"No, si tratta della storia presente"
"Beh, che c'è che non va?"
"Devi contattare Biserni".

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