venerdì 8 febbraio 2008

Dialogo a notte fonda

"Resetta tutto, la storia sta andando a puttane!"
"Perfetto!"
"Perfetto un cazzo!"
"Non sta esagerando..."
"No ha solo fatto un copia e incolla qua e là, perfino i titoli sono privi di senso..."
"Di chi era stata l'idea del ping pong? Chi è causa del suo mal pianga sè stesso, come diceva la nonna bresciana di Breviglieri"
"E i lettori, la chiarezza di linguaggio, le aspettative di una storia chiara, filante?"
"Pare che se ne fotta..."
"Un bell'esempio per le nuove generazioni!"
Pausa prolungata di entrambi.
"E' la prima volta che ti sento preoccupato per le nuove generazioni..."
"Se noi sopravviviamo è proprio con loro che avremo a che fare e se tanto mi dà tanto... bel futuro ci aspetta!"
"Non essere pessimista!"
"Non fare casino, finora ha parlato la mia parte ottimista... quella pessimista è che più in basso di così non potremo mai finire"
"E pensare che questa storia era già finita, c'erano già anche i titoli di coda.."
"Tu cosa faresti?"
"Rifisserei un punto di partenza, ce ne sono tantissimi di buoni"
"Un esempio?"
"Prendi Blowjob Queen, per esempio. Quello lì è davvero un trans, altro che segreto agente francese, è ben definito, pronto alla solidarietà... anche pieno di comprensione... ricordati di quando Kate gli ha detto che non voleva la polizia tra i piedi, quello lì è uno vero, uno che in questa storia, anche se per una parte marginale, ci sta a pieno titolo. Io voto per tenerlo!"
"Guarda che il nostro voto non conta un cazzo, se decidono che è un agente segreto travestito da frocio, ebbene ce lo dobbiamo tenere!"
"Bello schifo, ecco cosa succede a non avere un sindacato!"
"Ripensandoci... teniamo pure l'agente segreto... la responsabilità di questa decisione non ce la becchiamo certo noi sulla schiena... se è una puttanata qualcuno ne pagherà le conseguenze!"
"E come, ora che il Fondatore è sparito?"
"Col biasimo dei lettori, fossimo in Giappone qualcuno farebbe harakiri"
"Adesso ci spostiamo in Giappone?"
"Cosa hai capito?"
"Non sei tu che l'ha detto?"
"Che cosa?"
"E' tardi. fanculo."

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