giovedì 7 febbraio 2008

The show must go on

"Qui non si cava un ragno dal buco"
"Quale buco"
"E' un detto popolare, come quando dopo una campagna elettorale si contano i voti e si scopre che c'è la parità assoluta, una situazione di stallo..."
"E l'aereo cade"
"Cosa c'entra l'aereo?"
"Non avevi parlato di stallo?"
"E tu non hai mai giocato a scacchi?"
"E tu perchè non vai a fanculo?"
"Incredibile, dopo fanculo non c'era mai stato il punto interrogativo!"
"Hai ragione, rimettiamo le cose a posto. Fanculo."

Anche l'ultimo intervento delle Voci non era servito a nulla. Cosa gliene frega ai lettori di colte disquisizioni, di dialoghi sui massimi sistemi e di conflitti ideologici all'interno del gruppo creativo? Ai lettori non gliene frega un cazzo, loro vogliono sudore, lacrime e sangue, un po' di sesso e qualche notizia di calciomercato. Di tutto il resto se ne fottono. Perchè dunque non ci si attiene alle regole del mercato dando in pasto al mercato il prosieguo della storia, quella storia che prometteva bene con ossa sotto il fallo titanico, con una Peggy scomparsa dopo una festicciola, una droga naturale con effetti strabilianti, con i servizi segreti francesi impegnati sciovinisticamente a dare nazionalità francese alla Salsa, con misteriose apparizioni tra tumuli neolitici? Finchè gli autori non riusciranno a capire che la loro storia è stata declassata a reality show, il fallimento sarà sempre dietro l'angolo.

"Dietro l'angolo?"
"E' una metafora, non lo hai capito?"
"Se l'angolo è una metafora, dietro cos'è?"
"Fanculo"
"Da quale capitolo ricominciamo?"
"Noi? Ricominciamo? "
"In che senso?"

Nessun commento: