venerdì 1 febbraio 2008
Martin Putilatta era stupefatto. Non aveva mai visto un caso di inversione speculare a così breve distanza. C'era un'accelerazione verso il ricongiungimento del reale con il doppio semivirtuale. Più le distanze diminuivano più la sua teoria correva il rischio di rimanere una meteora nel panorama scientifico. I calcoli, sino a ieri, gli avevano dato ragione, la sua legge frequentista pareva ben più di una speranza matematica ma non aveva tenuto conto della dipendenza stocastica sulla base della quale il verificarsi di un evento modifica la possibilità che l'altro si verifichi. E in questa storia, della quale Martin non sapeva nulla, di eventi se ne erano verificati a dozzine, sulla scacchiera ai cavalli si erano aggiunti serpenti, leoni, tigri, addirittura elefanti e i fanti, poveracci, erano stati terminati. Il re e la regina c'erano ancora ma erano rimasti, simbolicamente si intende, senza benzina. Non sapeva più cosa pensare e sì che il pensiero era il suo mestiere.
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